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Bilbo Article on Dada - Jack Vance - I principi demoni

Jack Vance
I PRINCIPI DEMONI (Nord, 1980)
GLI ULTIMI PRINCIPI (Nord, 1982)

Il primo romanzo (anzi, no, 5 !) di cui vi voglio parlare su DADAm@g e' di un'autore ormai coniderato "storico", al pari di molti mostri sacri quali Asimov, Clarke, Simak.
Jack Vance, autore non solo di Fantascienza, ma anche di Fantasy, tende, a volte, a mescolare entrambi i generi per ottenere dei romanzi veramente "da bere fino all'ultima goccia".
Questi 2 libri, editi dalla Nord, raccolgono 5 romanzi nei quali il protagonista, unico sopravvissuto ad un genocidio commesso nel mondo in cui viveva, dedica tutta la sua esitenza nella ricerca degli autori del massacro, i 5 principi demoni, super-criminali, ognuno con la sua malvagia caratteristica. I principi si erano riuniti per progettare una punizione da infliggere a un mondo che si era ribellato alla loro tirannia.
In questo universo, i rapimenti sono cosi' frequenti che esiste un sistema legalizzato per la restituzione del rapito a fronte del pagamento del riscatto, dove una societa' proprietaria di un mondo, Interchange, si fa garante della salute del rapito e della consegna della somma pattuita al rapitore. Naturalmente con una commissione del 12%.
Vedremo cosi' il protagonista Kirth Gersen, cimentarsi all'inzio alla ricerca di un Re stellare, Attel Malagate il Maligno, che pur essendo all'apparenza uguale agli esseri umani, e' asessuato e si riproduce per partogenesi.
Nel secondo episodio troveremo Kokor Hekkus, noto come "La macchina per uccidere" per la sua passione di inventare macchinari che prima incutono terrore e poi uccidono. E' proprio Kokor il maggior utilizzatore di Interchange. Infatti, una bellissima principessa di un mondo sperduto, per sfuggire alle attenzioni di Kokor, decide di auto rapirsi e chiedere un riscatto di 10 Miliardi di UVS (la moneta dell'universo conosciuto) per se stessa, rifugiandosi cosi' ad Interchange. Cosi' Kokor decide di rapire i figli dei 100 personaggi piu' ricchi dell'universo, chiedendo per ognuno 100 milioni di UVS. Ma quando il suo progetto sara' quasi terminato, si scontrera' con Kirth...
Nell'ultimo episodio del primo libro saremo ospiti del palazzo dell'Amore di Viole Falushe, dove troveremo ragazzi e ragazze educati sin dalla nascita a dare piacere al prossimo, un mondo dove le tasse si pagano in un bordello.
Il primo romanzo del secondo libro ci portera' ad incontrare Lens Larque, nativo di un mondo tanto brullo e inospitale quanto sono rozzi e ignoranti gli abitanti, che mangiano cibi che farebbero vomitare chiunque solo a sentirne l'odore. Non per niente le caratterische di Lens sono la brutalita', il sadismo, e sopratutto l'essere vendicativo a tal punto da modificare l'aspetto della luna di un mondo in maniera che rappresenti la sua faccia per vendicarsi di non aver potuto comprare una casa perche' gli abitanti non volevano vedere la sua faccia in giro.
E infine ci troveremo in un mondo cosi' bello e ricco di flora e fauna indigena che una societa' di naturalisti ha richiesto di trasformarlo in un parco nazionale, dove gli unici autorizzati ad abitarlo in dimora fissa sono i membri della societa' stessa.
Questo episodio, secondo me fa' inoltre da base al ciclo di Cadwall di piu' di 10 anni dopo, una trilogia in cui si narra appunto dell'avventura di un giovane in un mondo destinato a riserva naturalistica. Ma questa e' un'altra storia.
Rimane comunque filo conduttore la capacita' di Vance di evocare immagini particolareggiate di mondi alieni, alcuni dei quali ipertecnologici, altri ancora ambientati nel medioevo.
Una saga da leggere tutta di un fiato, pur essendo 2 libri "corposi" che insieme rasentano le 1000 pagine.


Bilbo Baggins

Bilbo Baggins



 Bilbo Article on Dada - David e Leigh Eddings - Belgarath il mago

David e Leigh Eddings
BELGARATH IL MAGO

Questo mese, su Dadamag, voglio passare alla Fantasy, ed ho scelto per voi l'ultima fatica di un grande di questo genere, David Eddings, questa volta però coadiuvato dal figlio Leigh.

Questo libro, come ormai di consuetudine a molti altri cicli di avventure ( Shannara, Fondazione... ) è un "Preludio" ad un ciclo (anzi, due!) già concluso.

Sto parlando infatti della saga della Profezia (o dei Belgariad) e della saga dei Mallorean, l'ultima il prosieguo della prima, per un totale di ben 10 libri.

Questo undicesimo libro, dicevamo, narra la storia del mondo dalla nascita di "Garath" fino a poco prima gli inizi del primo libro della saga dei Belgariad, sopra citata, per un periodo di più di 5000 anni.

Vedremo quindi la nascita di Garath, poco dopo la creazione del mondo da parte degli dei, quando questi ancora camminavano sulla terra ed il mondo non era ancora stato spaccato a metà dalla furia di Torak.

Il racconto prosegue narrando di come Garath, orfanello a 12 anni si trova ad incontrare "per caso" un vecchietto che lo guida verso la dimora di Aldur, uno degli dei "buoni" e come diventerà suo discepolo aggiungendo così il prefisso "Bel".

Belgarath fu educato e formato personalmente dal dio Aldur. Successivamente ricevette il compito di diffondere le proprie conoscenze ai discepoli del dio.

E in come tutte le storie che si rispettano ci sarà anche il giuda di turno, il famoso Zedar, poi BelZedar e quindi ritornato al nome originale quando venne a tradire il suo maestro per diventare discepolo di Torak, il dio cattivo.

Assisteremo al furto del Globo da parte di Torak, fino ad allora custodito da Aldur e come i suoi discepoli e tutti gli altri dei fecero di tutto per costringere Torak a restituirlo al legittimo proprietario e come Torak, per la rabbia usò il globo per spaccare in due il mondo.

Il libro continua nei preparativi (un paio di migliaia di anni) per recuperare il famoso globo da parte di Belgarath e Cherek (un potente re dell'epoca) con i propri figli e come da ciò è nata la divisione degli stati fino al momento della saga conosciuti. Infatti al ritorno da quell'avventura Begarath fece dividere il regno di Cherek in 3 parti, affidando ad uno dei 3 figli, Riva, la custodia del Globo.

Ma il destino gioca brutti scherzi e un discepolo di Torak fece in modo da far assassinare tutta la stirpe di Riva. Belgarath, però, riuscì a salvare il figlio dell'allora sovrano ed a nascondere ed allevare la stirpe dei Riva fino l'arrivo dello "Sterminatore del dio", come citato nelle due profezie. In pratica l'avvento di Garion è l'inizio del primo libro della Saga.

Il compito di allevare la stirpe di Riva venne solennemente assunto dalla figlia di Belgarath, Polgara, nata nel frattempo dall'unione tra lui e Poledra, una meravigliosa lupa, conosciuta durante uno dei viaggi di Belgarath, trasformatosi nei panni di un vecchio lupo grigio"

Vi risparmio la descrizione di tutte le guerre e di tutti i sovrani, umani e no, succedutisi in 5000 anni di storia, ma sicuramente apprezzerete questo libro solo dopo aver letto la saga completa (dieci libri), o vi perderete alcuni sottili riferimenti a fatti successivamente accaduti.

Negli Stati Uniti è già' uscito il seguito di questo libro, Polgara la Maga, dove la stessa storia viene rivista e completata anche dal punto di vista della figlia Polgara, e chissà che non scopriremo che fine avrà fatto la madre Poledra data per morta di parto, ma in realtà riapparsa verso la fine della Saga dei Mallorean.

Per chi fosse interessato ad informazioni a questo nuovo libro può visitare il seguente sito :

David Eddings Home Page.


Bilbo Baggins
Bilbo Baggins



 Bilbo Article on Dada - J.R.R. Tolkien - Lo Hobbit a fumetti

J.R.R. Tolkien
LO HOBBIT A FUMETTI (Rusconi)

Questo mese voglio proporvi un classico, rivisitato a fumetti, ovvero lo Hobbit di quel gran maestro di fantasy che fu JRR Tolkien.
Questo libro, edito da Rusconi, ripropone l'opera classica in veste fumettistica, che piu' che fumetti alla "Bonelli", contiene veri disegni a colori, curati ognuno nei minimi particolari: quasi dei quadri ad ogni tavola.

  David Wenzel ha gia' illustrato altri libri su Tolkien e su molti altri autori di Fantasy. Come citato in fondo al libro : "Il suo stile unisce al tratteggio classico le tecniche di acquerello e la narrazione grafica".   La narrazione e l'adattamento a fumetti seguono fedelmente l'originale.  

Per chi non conoscesse la trama Lo Hobbit narra la storia di Bilbo Baggins, uno Hobbit rispettabile che vive tranquillo nella sua caverna e che viene trascinato, suo malgrado, in pericolose avventure in compagnia di 13 Nani e un Mago (Gandalf) alla ricerca di un tesoro perduto.  

( Nota: un Hobbit e' un uomo di piccola statura, proporzionato, non come un Nano basso e tozzo, che vive tranquillo nelle caverne, ma non quelle sotto le montagne, umide come quelle dei nani, bensi' ai piedi delle colline, ariose. La rispettabilita' di Bilbo e' appunto dovuta al fatto di non essere mai stato coinvolto in avventure, e quindi il piccolo Hobbit, alla fine di questa, nonostante tutto, la propria rispettabilità la perderà inevitabilmente, agli occhi degli altri Hobbit)  

Bilbo, grazie alla mediazione del mago Gandalf, si fa' convincere a partecipare a questa avventura, nella qualita' di Scassinatore. La meta del viaggio e' la Montagna Solitaria, sita al di la' delle montagne nebbiose e del terribile Bosco Atro, e l'obiettivo è cercare di recuperare un tesoro rubato da un Drago ad un avo del capo dei nani, Thorin Scudodiquercia.  

Durante l'attraversamento delle Montagne Nebbiose, la compagnia viene inseguita dai Goblin (che in altre traduzioni vengono indicati come Orchetti) nei cunicoli di Moria, una citta' sotto le montagne, abbandonata ormai da tempo e Bilbo, perdendosi, fatalmente ritrova un anello che ha la proprieta' di rendere invisibile chi lo indossa.  

L'episodio di questo ritrovamento sara' la base della trama dell'opera piu' famosa e colossale mai scritta da Tolkien, "Il signore degli Anelli".  

Ma le peripezie di Bilbo non finiscono qui: si va dall'incontro coi ragni di Bosco Atro alle prigioni degli elfi, fino al confronto col Drago, Smaug che, al contrario delle aspettative, e' vivo e continua a far la guardia al tesoro rubato secoli prima.

Lascio ai lettori interessati scoprire come andra' a finire....

Bilbo Baggins

Bilbo Baggins



 Bilbo Article on Dada - Gregory Benford - La paura



Gregory Benford
FONDAZIONE - LA PAURA (Mondadori)

Questo mese ho scelto per voi un libro sulla fondazione di Isaac Asimov, scritto dopo la sua morte da un amico e dietro autorizzazione della figlia.

Il libro e' ambientato su Trantor all'epoca in cui Hari, ormai preside dell'universita', sta affinado la propria teoria sulla Psicostoriografia. Il libro parte in stile Asimov, racccontando degli intrighi di palazzo, dell'imperatore che vede in Hari un potente alleato, credendo, a torto, che la psicostoriografia possa volgersi a proprio favore. Purtoppo pero', dopo circa un centinaio di pagine, il libro sfocia in 2 temi a mio parere estranei al tema Fondazione dove si denota lo stile dell'autore, molto piu' simile a Farmer che ad Asimov.

Il primo tema parte dal ritrovamento di 2 "simulazioni" di personaggi storici, Voltaire e Giovanna d'Arco.
Una simulazione e' una specie di computer che contiene la personalita' ricostruita di un grande personaggio del passato. Esse vennero bandite per il fatto che, dopo un po' che erano attive, prendevano coscienza e si comportavano come veri esseri umani, ma sofferenti del fatto di non avere estensioni nel mondo reale.
Oltre 200 pagine di libro sono dedicate alle conversazioni virtuali tra questi due personaggi intorno all'argomento se gli esseri umani abbiano o no il bisogno della religione.

Il secondo tema parte da un viaggio di Hari e sua moglie Dors (in realta' un androide) per una vacanza su un satellite di Trantor dove vi e' una riserva con scimmie alle quali e' stato applicato nel cervello un chip che permette ad un utente umano di collegarvisi e vivere le emozioni di una vita allo stato primitivo. Il tutto condito dalla scusante che queste 'immersioni' possano aiutare Hari nella definizione della psicostoria. In realta' altre 200 pagine di introspezione e variazioni sul tema di come vivono le emozioni gli animali.

In definitiva un libro che NON mantiene quello che promette nel risvolto o in copertina, scritto per cavalcare l'onda emozionale della morte di Isaac Asimov e incassare qualche dollaro. Potevano almeno farlo conforme allo stile del fondatore. Vabbé... alla prossima.

Bilbo Baggins

Bilbo Baggins



 Bilbo Article on Dada - Douglas Adams - Guida galattica per autostoppisti



Douglas Adams
GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI (Mondadori)

Il libro di cui voglio parlarvi questo mese e’ il primo di una serie di 5 (per ora) in stile fantascienza-ironico-demenziale .
Esso narra di un povero diavolo, Arthur Dent, tipico inglese (ma potrebbe essere anche italiano) sfigato a cui gliene capitano di tutti I colori in una poco probabile avventura nella nostra galassia.
Tutto ha inizio un mattino ad Islington, quando delle ruspe si presentano per abbatergli la casa per far spazio ad una tangenziale (e qui l’autore parte con una digressione su cosa sia una tangenziale : essa e’ un sistema veloce per far arrivare gli abitanti del posto A in un posto B e quelli del posto B nel posto A.  Gli abitanti del posto C, intermedio tra A e B si chiedono perche’mai questa gente non si decida a stabilirsi definitivamente in A o B).
A complicare la situazione del poveretto, arriva un suo amico, Ford Prefect che gli spiega che e’ inutile disperarsi, visto che la terra verra’ distrutta a breve dai Vogon per far posto ad una iperstrada intergalattica.
Ovviamente Arthur e Ford verranno esclusi dalla distruzione della terra grazie al fatto di essere caricati sull’astronave Vogon come autostoppisti, grazie ad un asciugamano (qualunque “ganzo” sara’ disposto a caricare un autostoppista se esso dimostrera’ di sapere dove ha il proprio asciugamano) e ai cuochi dei Vogon, che amano far scherzi ai loro padroni.
Non appena I Vogon vengono a scoprire di avere degli autostoppisti a bordo, fanno la cosa che farebbe chiunque scoprisse di avere un’intruso in casa propria : li sbattono fuori, non prima di aver letto loro delle  poesie (considerate degli ottimi strumenti di tortura : le poesie Vogon sono le terze peggiori poesie dell’universo conosciuto)
Tornando ai protagonisti, l’autore ci tiene a specificare che il tempo medio di sopravvivenza nello spazio di persone senza tuta, e’ di 30 secondi, e che le probabilita’ che un’altra astonave passi di li’ e li salvi e’ di 1:2376890. Casualmente, 2376890 e’ il numero di telefono di una ragazza carina che il nostro Arthur aveva conosciuto ad una festa la settimana prima (quando la terra ancora esisteva) e che gli era stata soffiata da uno sconosciuto autoinvitatosi alla festa all’ultimo momento.
Immaginatevi quindi lo stupore di Arthur nel scoprire che l’astronave che li ha salvati conteneva appunto la famosa ragazza (Trilliane)  lo sconosciuto (Zaphod)
A questo punto il libro prosegue con le avventure di questo quartetto di avventurosi (loro malgrado) che li vedra’ alla ricerca del pianeta di Magratea, specializzato nella fabbrica di pianeti, andranno a mangiare al Ristorante al termine dell’Universo (come dice Zaphod, un Gnab Gib, il contrario del Big Bang) e cercheranno di scoprire il significato della Vita, l’Universo e Tutto quanto.
Scopriremo inoltre che la razza umana era la terza razza intelligente della terra, dopo I topi bianchi (rappresentazione locale di una razza galattica pan-dimensionale) e I delfini.
In definitiva una serie di libri da bersi tutti in un fiato, anche se le trovate esilaranti vanno pian piano scemando. Personalmente consiglio di arrivare almeno al terzo libro. Eccovi I titoli della serie completa :

- Guida Galattica per Autostoppisti
- Ristorante al Termine dell’Universo
- La Vita, l’Universo e il Tutto Quanto
- Addio e Grazie per Tutto il Pesce
- Praticamente Innoqua

Bilbo Baggins

Bilbo Baggins



 Bilbo Article on Dada - Ursula Le Guin - La mano sinistra delle tenebre

Il Comodino di Bilbo Baggins

Ciao a tutti !
Da questo numero la rubrica ‘IL COMODINO’ diventera’ appunto una VERA rubrica, della quale saro’ il redattore (in prova), nella quale vi sara’ piu’ di una recensione alla volta ed aperta a tutti coloro vorranno contribuire.
Non vi sono discriminazioni di sesso, reglione, colore, ma sopratutto di stile e categoria delle opere presentate. Personalmente manterro’ una recensione a numero sempre nel filone a me caro, Fantascienza / Fantasy. L’unico limite e’ di stare ‘piu’ o meno’ nel tema della rivista.

Per chi non conoscesse ancora ‘IL COMODINO’ (vergogna ! andate leggervi immediatamente gli arretrati !), in questa rubrica vengono recensiti libri, di ieri e di oggi, che potranno stimolarvi la voglia di leggere nuove opere o nuovi autori.

Il tema di questo mese e’ il SESSO (“quello vero, quello a vagoni”, come dice Guccini nell’Opera Buffa), ma sul comodino cercheremo, per questa volta, di appogiarci comunque qualche buon libro in tema e non altro genere di ammenicoli. Insomma un comodino di quelli che tolgono il sonno... ma che illuminano la notte.


Ursula Le Guin
LA MANO SINISTRA DELLE TENEBRE (Nord)

La mano sinistra delle tenebre - Copertina

Vi premetto che ho faticato non poco a trovare un romanzo di fantascienza in tema con questo numero di dadam@g, il Sesso. Di solito nella fantascienza e nel fantasy e’ raro trovare questo argomento trattato in quanto tale, al massimo qualche storiella d’amore qua e la’.
 
Al contrario da quello che puo’ far pensare il titolo (un libro horror) questo e’ un libro di fantascienza, che mette in discussione il concetto stesso del sesso come lo intendiamo noi.
L’autrice narra di un mondo, Inverno (chiamato cosi’ perche’ in era glaciale) dove gli esseri umani sono ermafroditi, e passano I 5/6 della loro esistenza in stato ‘neutro’, ne’ uomini ne’ donne, ma che quando entrano nel periodo di calore ( loro lo chiamano ‘Kemmer’ ) uno assume lo ‘stato’ di donna e l’altro quello di uomo.
Immaginatevi lo shock culturale, quando questo mondo viene ‘scoperto’ dall’Ekumene, la lega di tutti I mondi civilizzati, I cui membri umani appaiono ai loro occhi come dei ‘pervertiti’, perche’ stanno sempre nello stesso ruolo sessuale.
In un mondo cosi’, non sussistono I presupposti per la disparita’ maschile/femminile, visto che ogni volta che entrano in Kemmer, possono assumere di volta in volta l’uno o l’altro ruolo, ne’ tantomeno gli usi e costumi che la nostra societa’ ha creato per I due sessi.

Il libro narra della storia dell’inviato dell’Ekumene, Genly Ai, il cui scopo e’ quello di convincere ‘con le buone’ a far entrare Inverno nella lega dei mondi, impresa molto ardua sopratutto per via della molteplicita’ di nazioni che la compongono, e del fatto che per loro l’universo e’ in mano a dei pervertiti. ( Il che, tra l’altro, non son siamo poi cosi’ lontani dalla realta’…. ;-)
Il suo girovagare in questo mondo non arretrato ma nemmeno tecnocrate come gli altri mondi dell’universo, portera’ il Genly Ai a visitare tutte le nazioni importanti, verra’ coinvolto in complotti di palazzo, finira’ quasi morente sui freddi ghiacci di Inverno, e scoprira’ anche…. Beh, questo ve lo lascio scoprire a voi.

Molto bella la poesia che racchiude il pensiero del libro :

La luce e’ la mano sinistra delle tenebre,
E le tenebre la mano destra della luce.
Due sono uno, vita e morte, e giacciono,
Insieme come amanti in Kemmer,
Come mani giunte,
Come la meta e la via.

Bilbo Baggins

Bilbo Baggins



 Bilbo Article on Dada - Douglas Coupland - Microservi



Douglas Coupland
MICROSERVI (Feltrinelli, 1996)

Il libro da me recensito questo mese mi e' stato dato in prestito da una mia collega perche' ritenuto adatto a me. Posso confermare la sua idea in quanto, leggendolo, ho potuto "notare" me stesso in tante parti diverse del racconto, come farebbe qualsiasi programmatore "che crede nell'informatica".

Scritto come un diario, racconta circa 1 anno e mezzo di vita di un gruppo di ex programmatori della Microsoft che, lasciato il "posto sicuro", aprono una propria softwarehouse.
La loro idea e' di creare una specie di linguaggio di programmazione ad oggetti per creare giochi multimediali, tutto modulare i cui "pezzi" si incastrino tra di loro come i mattoncini Lego.
Oltre alla descrizione degli aspetti tecnici , il libro narra di come, anche sotto lo strato di silicio, batta un cuore umano.... e quindi i sentimenti e le aspirazioni di questi giovani.
Vi sono parti introspettive del protagonista intervallate a descrizioni puramente tecniche e ad appunti "buttati giu'" senza un filo coerente, a volte frasi, a volte parole, a volte pagine intere piene di zero e uno.
Molto divertenti sono le parti in cui vengono descritti episodi di vita quotidiana, come l'essere "cuccati" a giocare a Doom o le descrizione di chat tipici in internet.

Un esempio di 3 persone ( A, B, C ) che chattano tra di loro :

A: Hei laggiu'
B: Ciao, A
A: Ciao, B
C: Ciao
B: Hei e' arrivato C!
A: Ciao, C!
B: CCCCC
C: A+B = B+A
A: Devo andare
B: Ciao, A
C: Ciao, A

Chi come me utilizza ICQ capisce che conversazioni di questo tipo NON sono irreali. Di certo, scritte nero su bianco fanno un certo effetto.
E' un libro capace di "far pensare" noi programmatori perche' ci si trova descritti per filo e per segno dentro, con a volte qualche punta di ironia.
In definitiva un libro "simpatico" per gli addetti ai lavori, forse un attimino "pesantuccio" per chi di informatica non se ne intende anche se a tratti fa sorridere.


Bilbo Baggins
Bilbo Baggins



 Bilbo Article on Dada - James Blish - Guerra al grande nulla



La Religione. Un argomento forte, pesante, importante. Per essa si sono combattute guerre, per essa tanta gente è morta, e poi per che motivo? Per poter dire "il mio DIO è migliore del tuo".... Bella soddisfazione. Speravo molti piu lettori di Dada si cimentassero a rimanere in tema, ma purtroppo non è stato così. Fa niente, l'importante è che i libri qui recensiti vi aiutino sopratutto a pensare, qualunque sia l'argomento che trattano


James Blish
GUERRA AL GRANDE NULLA (Nord)


Conoscevo questo libro "di fama" da molto tempo (leggo fantascienza da quando avevo 13 anni), ma solo recentemente ho avuto occasione di acquistarlo e di leggerlo, e sono stato contento di aver atteso tanti anni prima di farlo.
Questo libro parla di un argomento che sicuramente il parlarne puo' essere piu' imbarazzante del sesso : la religione.
L'autore, vincitore del premio Hugo con questo libro, porta pesantemente la religione nel campo della fantascienza, di solito abbastanza "ateo".
Puo' esistere una civilta', e potersi definire tale, senza il concetto di religione ? E come si porrebbe la chiesa cattolica di fronte a cio'?
Il libro narra di una spedizione composta da 3 scienzati e un gesutia su di un mondo appena scoperto, dove gli abitanti, un incrocio tra canguri e rettili, hanno sviluppato una civilta' "senziente" ma senza la minima traccia del concetto religioso.
Essi si rispettano a vicenda e sono socialmente stabili "perche' e' giusto cosi'" senza necessariamente avere un credo superiore a guidarli.
La prima parte del libro e' ambientata sul pianeta alieno, descrive l'ambiente e gli abitanti del mondo, visti dal punto di vista del padre gesuita, il quale deve decidere assieme agli altri tre scienziati se e' possibile o no aprire quel mondo alla colonizzazione.
La conclusione a cui verranno i 4 e' la stessa, ma per motivi totalmente opposti. Per gli sicenziati, quel pianeta e' una vera miniera per la costruzione di bombe termonucleari, infatti il suo nome, non a caso, e' "Lithia" (stando all'autore, il litio incide pesantemente nella fabbricazione di ordigni nucleari.......) mentre per il padre gesuita, dopo una serie di lucubrazioni mentali, arriva alla conclusione che se gli abitanti di quel mondo non conoscono Dio, allora devono essere per forza opera del demonio.
Il mondo viene quindi dichiarato chiuso, ma poco prima di ritornare sulla terra, un abitante locale dona al padre gesuita l'embrione di suo figlio, dal quale nascera' poi sulla terra un extraterreste, il quale, crescendo in mezzo agli umani, ne assorbe la civilta' ed i limiti e le contraddizioni che la caratterizzano.
Lo scompiglio che ne segue e' notevole, grazie alla totale mancanza di vincoli religiosi dell'alieno, egli riesce a sollevare le masse piu' povere e represse, che di solito sono tenute ferme da dogmi religiosi.
Vi risparmio la fine, altrimenti vi perdete il gusto di leggere il libro, vi dico solamente che il padre gesutita riuscira' ad "esorcizzare" intero pianeta, ma dovrete scoprirvi da soli il come.
In conclusione, un libro da leggere tutto d'un fiato, scritto in maniera scorrevole ma che affronta argomenti sicuramenti non leggeri e che e' piaciuto persino ad un ateo come me.
Adesso appoggio il libro sul mio comodino, spengo la luce e dormo sonni tranquilli, contento che sulla terra il litio non e' poi un elemento cosi' comune......


Bilbo Baggins
Bilbo Baggins



 Bilbo Article on Dada - Terry Brooks - Il demone / Il cavaliere del verbo



Terry Brooks
IL DEMONE (Mondadori)
IL CAVALIERE DEL VERBO (Mondadori)

Due libri per una mini-saga di un maestro del fantasy, autore dei cicli di Shannara e Landover, giusto per citare le opere piu famose. Purtroppo, chi si aspetta un capolavoro di fantasy, rimarra' deluso.

La trama di questi due libri e' infatti ambientata ai giorni nostri, nel nostro mondo, con un pizzico di "fantasia", ma che non ha niente a che vedere con i capolavori sopra citati. I libri parlano della lotta tra il bene e il male, impersonata dai demoni del vuoto e dai cavalieri del verbo (un'altro modo di chiamare la divinita' buona.... Dio, o chi per esso).

In una tranquilla cittadina di provincia americana, una adolescente sara' alle prese con un demone, che riuscira' a sconfiggere grazie alla magia ereditata da sua nonna e all'aiuto di un cavaliere errante investito della magia dalla "signora del lago" (e qui i riferimenti con la saga di re Artu' non sono certo casuali).

Il primo libreo finisce appunto con la sconfitta di un demone che risultera' essere poi il padre della protagonista, mentre il secondo narra del cavaliere del verbo che viene traviato con l'astuzia da un'altro demone e portato alla causa del male.

Verra' ovviamente salvato dall'adolescende protagonista del primo libro. Mentre il primo libro fluisce via abbastanza bene, il secondo e' notevolmente piu pesante e piu' che la continuazione del primo e' in realta' un'altra avventura a se stante. In definitiva sicuramente un'opera non all'altezza del TB che conosciamo.


Bilbo Baggins
Bilbo Baggins



 Bilbo Article on Dada - Stephen King - L'ombra dello scorpione



Stephen King
L'OMBRA DELLO SCORPIONE (Sonzogno)

Premetto subito che questo e' il primo romanzo di SK che mi trovo a leggere, anche se come molti di noi, ho visto suoi libri trasferiti sul grande schermo. Devo ammettere che l'esperienza e' stata notevole. Colpisce subito lo stile con cui scrive, molto coinvolgente: una volta che si e' iniziato, e' molto difficile interrompere la lettura. Il libro, che ho letto nella sua versione integrale, consta di ben 929 pagine e seppur molto lungo, non annoia affatto.

La storia narra di un virus mutogeno sfuggito al controllo umano che uccide il 99% della popolazione mondiale, lasciando i sopravvissuti alle prese con un mondo pieno di cadaveri. Nel giro di un mese, i pochi sopravvissuti si ritrovano a fare i conti con una società che non funziona più: manca l'elettricità', il gas, l'acqua corrente e tutti i servizi essenziali. La gente ancora in vita si ritrova isolata, e comincia a fare strani sogni. Sogni che in realtà sono dei messaggi, delle chiamate a raccogliersi, a ritrovarsi insieme per ricominciare. Ma questi sogni sono di 2 tipi e arrivano da due persone diverse. Una buona, una signora di colore molto anziana, che vuole fondare una comunità di persone libere e un "uomo nero" che invece vuole fondare un regime dittatoriale.

In questo conflitto si intravede l'eterno conflitto tra il bene e il male, tra Dio e il diavolo, a cui non par vero di approfittare di un'occasione proprio mentre gli essere unami sono deboli e vulnerabili. Lascio a voi indovinare l'esito del conflitto, anche se molto scontato (alla fine il bene vince sempre ma a scapito di molti sacrifici), l'effetto e' molto "spettacolare". E la "morale" del racconto e' proprio la parte forse che delude un po', visto che e' così scontata, ma sicuramente il modo di esporla e' veramente notevole.


Bilbo Baggins
Bilbo Baggins



 Bilbo Article on Dada - Pink Floyd - The dark side of the moon



PINK FLOYD
The dark side of the moon
(Cd, 1973, EMI)

La prima recensione di questa nuova sezione di DADAm@g non poteva che essere "il classico dei classici", probabilmente il disco che ha venduto di più nella storia del rock, il disco he ha superato abbondantemente le 500 settimane nelle classifiche del billboard, subissando il precedente successo di Tapestry, di Carole King.

Oltre a tutto ciò, i Pink Floyd sono la mia band preferita, quindi scusatemi se sarò un po' di parte.
Bando alle ciance, questo disco, uscito nel '73, è diventato famoso sopratutto per gli effetti speciali in esso contenuti, dagli orologi che squillano alle monetine che cadono. Il disco inizia con il battito del cuore (la "pulsazione" che si vede all'interno della copertina) i "Speak to me" che sfocia in un cresendo in "Breathe". Segue "On the run" tutta strumentale. E qui subito una "chicca" da audiofilo pinkfloydiano: se ascoltata al contrario, questa canzone è praticamente identica! Provare per credere....

Segue, introdotta dal ticchettio di innumerevoli orologi, "Time", sicuramente una delle canzoni più belle dell'album, che ci parla del trascorrere del tempo, che ci sfugge dalle dita, mentre invecchiamo e termina con una "Breathe repriese". Il primo lato (quando esistevano i lati...) termina con "the grat gig in the sky", una canzone prevaletemente strumentale con la voce gorgheggiante di Clare torry.

Il lato "B" inizia con la famosissima Money, bellissima la frase finale che dice "I soldi, ci dicono, sono la ragione del male dei giorni nostri. Ma se chiedi un aumento, non stupirti se non ti concederanno nulla". Segue "Us And them", anche questa nolto bella e lenta, e "Any Colour you like", strumentale. La penultima canzone è "Brian Damage" che parla della pazzia e che sfuma in "Eclipse" che elenca tutte le cose che "lei" fa, sono belle sotto il sole, ma il sole è eclissato dalla luna.....Il disco termina con la pulsazione con cui è iniziato, e se in questo momento alzate "a manetta" il volume dello stereo, sentirete una voce che dice "There's no dark side of the moon, really but in fact it's all dark !"


Bilbo Baggins
Bilbo Baggins



 Bilbo Article on Dada - Hawkwind - Sonic Boom Killers



HAWKWIND
Sonic Boom Killers
(Cd, 1998, Repertoire Records)

Gli Hawkwind sono un gruppo inglese "più o meno" dei tempi dei Pink Floyd (in realtà di 3-4 anni dopo) e ad essi molto spesso messi in confronto. In realtà gli Hawkwind hanno continuato la vena "psichedelica" che animava quei tempi e quindi sono rimasti meno "commerciali", preferendo sonorità più cupe e pesanti dei loro cugini.

Questo CD è la raccolta di tutti i singoli da loro pubbilcati dagli anni '70 agli '80. Non vi saranno quindi le canzoni da 10-15 minuti tipiche dei loro primi album, ma i pezzi considerati più "orecchiabili" e quindi degni di un singolo.

Il cd inizia con la mitica Silver Machine il loro primo vero successo, datato 72 ma non apparso sull'LP dell'epoca, ma solo su raccolta anni dopo. Questa canzone racchiude tutto lo spirito degli Hawkwind.
Seguono altri successi come "Lord of the Light", da "Doremi Fasol Latido", "The Psychedelic Warlords" a "Urban Guerrilla" quest'ultima sia inversione Studio che Live.

In definitiva un CD che non deve mancare all'appassionato di questo gruppo, ma che è un buon trampolino di lancio per chi non li conosce.


Bilbo Baggins
Bilbo Baggins



 Bilbo Article on Dada - Genesis - Selling England by the pound



GENESIS
Selling England by the pound
(Cd, 1973)

I Genesis hanno fatto molti dischi definibili capolavori, ma tra tutti mi sento di considerare Selling England by the pound il loro lavoro migliore. Composto nel loro periodo di massima fama, poco prima della dipartita di Peter Gabriel (l'ultimo che lo vide coi Genesis, The lamb lies down on Brodway, e' il successivo a questo), e' il punto di arrivo della loro prima vena melodica.

Il cd contiene molte canzoni che hanno fatto la storia anche negli anni successivi, come "I know what i like", "The cinema show" con lo stupendo assolo di tastiere di Tony banks, "Fifth of firth" con il suo inizio di pianoforte di solito omesso dal vivo, e le languide chitarre di Hackett nel mezzo.

Molto bella la prima canzone, "Dancing with the monolith knights", che inizia con la voce solista di Peter, che intona "Can you tell me where my country lies...."
Vi e' anche una canzone molto breve, "More fool me", con Phil Collins che canta per la prima volta, il quale dal 1976 prendera' il posto di Peter. "The battle of epping forest", molto lunga, narra la storia di una battaglia tra clan rivali, alla "al capone", ed alla fine, quando sono tutti morti, i padrini lanciano una moneta per decidere chi ha vinto. I testi sono molto sarcastici e pieni di doppi sensi, o giochi di parole non sempre capibili dai non inglesi.

Molto fortunato chi conosce questo disco quando era un LP, la cui edizione italiana conteneva i testi tradotti da Armando Gallo, un giornalista/scrittore fans dei Genesis italiano che riporta anche delle note spiegnado i significati di certi passi,richiesti direttamente agli autori.


Bilbo Baggins
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 Bilbo Article on Dada - Renaissance - Scheherazade and other short stories



RENAISSANCE
Scheherazade and other short stories
(Cd, 1975)

Per la rubrica dei "meno famosi ma bravi lo stesso" vi propongo questo mese un cd di un gruppo definibile come "Rock Romantico/Sinfonico", i Renaissance. Nati gia' introno al 1970, hanno iniziato ad essere apprezzati dal loro terzo album, Prologue del 1972, con l'entrata nella formazione di Annie Haslam, una cantante con una voce molto melodica. Questo disco, Scheherazade, il sesto in assoluto o quarto dell'epoca Annie, e' senz'altro il loro lavoro migliore, sopratutto per la suite di 25 minuti che occupa tutto il secondo lato del disco (quando c'erano gli LP che avevano i "lati" :-).

La suite che da' il titolo al disco narra la storia di 1001 e una notte e le avventure della principessa Scheherazade. La "canzone" viene eseguita con un'orchestra sinfonica, oltre che alla tipica strumentazione dei gruppi rock di allora, con arie che ricordano "Journey to the centre of the earth" di Rick Wakeman, ma piu' melodiche, o con certi cori alla "Atom Heart mother" dei Pink Floyd, e con la stupenda voce di Annie sopra tutto.

Le altre 3 canzoni, molto belle e melodiche, sono "Trip to the fair", con una lunga introduzione di pianoforte, "The vultutres fligh high", corta ed intensa, destinata ad essere un hit single, e la piu' bella delle 3, "Ocean gipsy", con un misto di pianoforte e orchestra molto trascinanti.

Sicuramente un cd obbligatorio da avere per gli amanti del genere. Per chi volesse poi ascoltare i loro migliori lavori, consiglio anche "Prologue" (1972), Ashes are burning (1973), Turn of the cards (1974).


Bilbo Baggins
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 Bilbo Article on Dada - Cranberries - Bury the hatchett



THE CRANBERRIES
Bury the hatchet
(Cd, 1999, Island)

Ovviamente non potevo citare i Cranberries senza parlare del loro quarto album, il loro capolavoro, a mio giudizio. Anche i primi 3 album sono belli, ma non come questo e sopratutto non contengono cosi' tante canzoni che si ricordano come in questo. Forse perche' piu orecchiabile, piu "commerciale" direbbero i piu' maligni (vi scrive un amante della musica elettronica tedesca...) ma non importa. Ci sono momenti in cui si desidera ascoltare musica interiore, rarefatta, minimale ed altri momenti in cui si desidera qualcosa di piu facile, rilassante. I Canberries appartengono ovviamente a questa seconda categoria, e Bury the hatchet e' il loro capolavoro.

Le prime cinque canzoni vi ritroverete a canticchiarle una dopo l'altra gia' dal secondo ascolto. La piu bella in assoluto, "Just my immagination", anche se "Animal instinct" e' stato il primo hit che ne hanno tratto.


Bilbo Baggins
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 Bilbo Article on Dada - 10.000 Maniacs - Our time in eden



10.000 MANIACS
Our time in eden
(Cd, 1992, Elektra)

Ho conosciuto questo gruppo per caso, anni fa, facendo zapping su MTV... ad un certo punto e' passata una canzone di questo gruppo dal nome strano, mi e' piaciuta moltissimo la canzone che stavano suonando, ma non feci in tempo a memorizzarne il titolo. Sei mesi fa, vidi in un negozio di dischi usati un loro cd e lo presi nella speranza che ci fosse la canzone da me ascoltata in TV, e cosi' fu. Ed ascoltando il cd per intero, vi assicuro che e' bello tutto.

Il primo impatto ad ascoltare questo cd senza sapere chi sono e' "ha! i Cranberries hanno fatto un cd nuovo", sennochè questo cd e' datato 1992 e loro sono americani....

La prima canzone, "Noah's dove" inizia con un attacco di pianoforte seguito dalla voce di Natalie Merchant, che non ha nulla da invidiare a Dolores. Il cd prosegue per altre 12 canzoni, una più bella dell'altra, tutte sulla falsariga del rock leggero ascoltabile e piacevole. Peccato che non siano stati così famosi come i cugini irlandesi.


Bilbo Baggins
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