Redazionale

Carissimi lettori, come annunciato da parecchio tempo, siamo arrivati all’ultimo numero cartaceo della nostra fanzine. La cosa mi sta rendendo un po’ triste ma la grande soddisfazione che mi riempie il cuore è quella che saremo presenti con un nostro sito nel vasto mondo di internet dove gratuitamente potrete sempre seguire le “nostre geste eroiche”. Ringrazio ancora una volta le persone che hanno condiviso il mio sfogo negli ultimi numeri scritti, e la cosa che mi ha fatto piacere è quella che siete in tanti però la cosa che non capisco è quella che non vi ribellate a questa “specie di tirannia”.
Prima di lasciarvi con questo numero 50 voglio ringraziare tutte le persone che in questi anni ci hanno aiutato ad andare avanti: Fulvio “Marshall” Mirabelli; Luigi Bizzarri; Mauro Vigo e i No Name; Giulia Di Nardo; Renzo Drebertelli; Lucilio Batini; Fabio Bigonzi.
Con una lacrima agli occhi e lo sguardo rivolto nel futuro, vi voglio ringraziare tutti e ricordandovi che siamo sempre a vostra disposizione ci vediamo con il numero 51 nel vasto mondo del web.

Luciano Cassulo



 
Milano 27 Aprile 2005

Non vorrei scrivere la cronaca di un’incontro davvero eccezionale con la fredda mano di un umile responsabile di una fanzine e tanto meno come quella di un giornalista accreditato a questo evento, tanto ci sarà senz’altro qualcuno che lo farà “meglio” di me e si prenderà la gloria per la propria fanzine.
Non avrei mai pensato di poter incontrare personalmente un membro dei Pink Floyd ed invece eccomi qui a raccontare quello che è successo quel memorabile giorno. La tensione per questo evento è iniziata appena arrivato alla libreria Feltrinelli di Milano. Guardando l’ora mi accorsi che erano soltanto le 15.00… e sai a fare arrivare le 19.00…! Comunque chiacchierando e scherzando con alcuni presenti siamo riusciti a far scendere la tensione emotiva e a far trascorrere il tempo. Attorno all’ora stabilita si è sentito un rumoreggiare nel salone ed ecco che è entrato Nick Mason, il quale ha salutato i presenti con un’alzata di mano. Il mio cuore ha iniziato ad andare in fibrillazione perché non mi era capitato di essere così vicino ad uno dei miei idoli musicali. Dopo una piccola introduzione all’incontro, Mason, aiutato da un’interprete, ha risposto ad alcune domande del pubblico e narrato alcuni episodi della sua carriera musicale. Nick ha un spiccato senso di humour, ed alla domanda se erano stati invitati da Waters per il concerto di Berlino lui ha risposto così:”So che Roger ha riservato alcuni posti per le nostre ex mogli… per questo motivo gliene sono grato!”. Oppure quando gli è stato chiesto di narrare un episodio inerente al disco di Dark Side, egli ha raccontato di quando si è recato in banca per chiedere un mutuo per acquistarsi una casa e il direttore gli chiese cosa aveva da dare come garanzia, e lui gli rispose che aveva un disco ai primi posti della hit negli USA e il direttore gli rispose che questo non bastava. Poi finalmente è arrivato il momento tanto atteso cioè quello di farsi autografare il libro. Quando è toccato il mio turno mi sono avvicinato al tavolino con il cuore alla gola e sudavo a freddo per l’emozione. Appena davanti a lui gli ho detto “Ho due piccoli regali per te” e lui mi ha guardato con occhi stupiti. “Questo libro della storia della Ferrari in tiratura limitata e una copia della nostra fanzine”: Mason mi ha guardato stupito e con un grande sorriso mi ha detto “Thank you for your special gift”. Mentre mi autografava la mia copia gli chiesi ancora un piccolo piacere di esaudire il mio sogno di fare la classica foto ricordo e sono stato prontamente accontentato. Congedandomi da lui gli ho stretto la mano come fosse un vecchio e caro amico e con ancora il cuore in gola mi sono allontanato da lui. Le emozioni sono difficili da raccontare, se queste sono ben radicate nel nostro spirito, e tante volte è meglio che ce le teniamo strette un po’ per noi per far si che ci aiutano a mantenere vivi incontri come questi. Tornato a casa la notte non dormii per l’adrenalina che mi saliva in corpo. Parlando per telefono con una mia carissima amica gli dissi: “Sai Paola sono tantissimi anni che seguo questo gruppo ed oggi ho coronato uno dei miei sogni che pensavo irrealizzabili”. La cosa che mi sta facendo davvero piacere è quella di sapere che nella sua libreria ci sia un libro italiano della storia della Ferrari che reca scritto nella prima pagina: “Grazie per la tua buona musica! Luciano Cassulo”.
Vorrei dedicare questo mio incontro con Mason ad una persona davvero speciale la quale mi ha aiutato tantissimo in questi anni… lo so che è poco per quello che hai fatto, ma Giulia il Mason’s Day è dedicato a te!

Luciano Cassulo


 
Incontro con Nick Mason a Milano

Sono le 18.00 del 27 aprile e finalmente, dopo una corsa in tram e una a piedi, arrivo alla Feltrinelli in piazza Piemonte per l’evento floydiano in Italia del 2005 (almeno per me) e cioè l’incontro con Nick Mason per la presentazione del suo libro sul gruppo Inside Out.
Appena entrato mi trovo subito a tu per tu con il boss “Luciano” che intrattiene un po’ di persone intorno con i suoi racconti rosa e le sue frecciatine. E poi subito ritrovo vecchie conoscenze, Maurizio Carminati, gli amici di Cymbaline e molti altri, nel giro di poco tempo la libreria si riempie di gente, credo che alla fine siano arrivate più o meno 300 persone.
Infine lo special guest Mr. Mason, il quale prima si ritira in un angolo con alcuni giornalisti e fan forunati, e poi con l’aria da buontempone si concede a tutti noi per il rito delle domande.
Ad accompagnarlo sul palco ci sono Riccardo Bertoncelli, Franco Zanetti e un’interprete che, essendo una signora di mezza età, a mio modo di vedere, non era molto adatta a tradurre e capire veramente cosa gli venisse chiesto, facendo anche degli errori grossolani, ma per fortuna molti dei presenti se la cavavano bene con l’inglese.
Dopo una breve presentazione sono iniziate le domande e anche qui direi che le ovvietà si sono dinuovo sprecate con le solite richieste per un ritorno dei floyd di cui sappiamo già la risposta.
Terminata l’oretta di domande il buon vecchio Nick ha dimostrato tutta la sua disponibilità firmando autografi e posando per le foto e ce ne stato per tutti, fino all’ultimo fan, particolare piacevole è stato il quaderno che Mason ha voluto venisse firmato da noi stessi, quasi fosse uno scambio alla pari.
E’ stata una giornata storica, forse è l’unico membro del gruppo che riuscirò ad avvicinare in tutta la mia vita e la foto che ho fatto con lui rimarrà per sempre nel mio archivio.Grazie Nick!

Renzo Drebertelli


 
Nick Mason in Italia - 26 Aprile 2005 Castiglione delle Stiviere

Ho saputo dell'arrivo di Nick Mason in Italia per promuovere il suo libro
autobiografico raccontando la storia Pink Floyd due mesi prima, ricordo la
vista offuscata da questa notizia così improvvisa. Non ero certa se andare o no, questo è stato il primo pensiero sincero. Ho letto il libro e mi sono chiesta perchè non provare a guadarlo dritto negliocchi per riuscire a captare in lui un qualcosa di nascosto. Mi sono presentata a Castiglione dello Stiviere in provincia di Mantova assieme a molte persone con il libro in mano in mostra nell'attesa.
Per intrattenere l'attesa una cover band riprendeva i brani più toccanti
partendo da Atom Hearth Mother...in quel momento Nick stava riposando
nella suastanza di albergo. Arriva l'ora di cena, siamo attorno alle 21.00 ci annunciano che Nick Mason è pronto per rispondere alle nostre domande e che firmerà tutti i libri. L'unica cosa spiacevole è l'obbligo di firmare solamente a chi ha acquistato il libro ed essere disponibile per sole 5 domande.
Chiudo questo mio dispiacere personale per aprire quelle positive, sono stata
la terza e quasi l'ultima ad aver avuto occasione di far firmare due volte il
libro, stringergli la mano, guardarlo negli occhi, strappare due baci e
regalargli un piccolo biglietto da visita del mio sito dedicato ai Pink Floyd
ed un piccolo omaggio, il mio martellino d'argento che ho portato al collo per
10 anni;lui ha guardato tutte e due le cose, mi ha sorriso e l'ha messe in
tasca. Mi viene da ridere nel pensare che però in quel martellino ho inciso il nome di Roger e dall'altra Pink Floyd. E' stato un gesto di istinto e spero che non se la prenda a male. Alla fine ho tratto e chiamato le mie conclusioni e sospiri.
Sono rimasta felice di aver avuto questa possibilità unica assieme ad altri
fans di vedere con i propri occhi una persona che ha regalato una bilancia di
libertà per le incomprensioni alla band Pink Floyd.
La mia sensazione è stata di aver trovato un uomo calmo, gentile e molto
riservato, si è solo astenuto ai gesti essenziali ma, questa è la mia
opinione, non ho avvertito nulla di veramente accogliente e perchè no anche
gratitudine per noi fans che in qualche modo chi più chi meno ha aiutato lui
ad avere popolarità, prestigio, e incoronato uno dei suoi sogni.
Concludo per davvero sempre e comunque grazie Pink Floyd ed a Nick Mason.

Veronica Pierini Waters


 
Alcuni dischi Bootleg

In questi ultimi tempi sono state pubblicate alcune ristampe di vinile ufficiale e bootleg, vediamo in dettaglio queste varie pubblicazioni:
Eclipsed – pubblicato in due vinile separati (Eclipsed Vol. 1 e 2) contiene le ristampe dei celeberrimi bootleg “In Celebration Of The Comet” e “Floyd’s Of London”. Il numero di matrice è il seguente: per il vol.1 “LP5452.23-A/B”, mentre il vol.2 reca la seguente matrice: “LP5452.24-A/B”. La fantomatica casa discografica è la “ECOERCIVE”, però non si conosce l’origine del supporto. Il prezzo dei due vinili singoli si aggira sui 25,00 € cadauno. Di questa pubblicazione è da segnalare la pubblicazione in cofanetto con vinili colorati e poster allegato.
Atom Heart Mother – Pubblicato con la copertina lucida ed uguale all’originale, il vinile è in picture disc e reca le foto sulle due facciate dei quattro componenti della band, da segnalare che le quattro istantanee sono differenti su i due lati. Non si conosce la casa discografica, il numero di catalogo è il seguente: “SHZE 297”, mentre per quanto riguarda la nazione che ha pubblicato il disco mi vien da pensare all’ Olanda (per via del codice inerente la prima tiratura dell’album). Il costo del vinile si aggira anch’esso sui 25,00 €.

Luciano Cassulo


 
Londra 2 Luglio - Live 8

Sabato 2 luglio abbiamo potuto assistere a quello che io penso sia stato l’evento musicale del nuovo secolo, non parlo della mega manifestazione e tanto meno dello scopo di essa, ma parlo della reunion della band che noi seguiamo con affetto e passione.
Nel buio più completo si sono sentite le prime note di “Breathe” e le luci del palco si sono accese ed hanno messo in luce la formazione originale dei Pink Floyd. Non posso negarvi l’emozione che c’è stata per la lunga attesa e quando ho visto sul palco Waters assieme a Mason, Gilmour e Wright vi devo confessare che i miei occhi erano commossi per l’importanza e l’incredibilità di questo grande evento.
Grandi le interpretazioni dei quattro brani (Breathe, Money, Wish You Were Here, Comfortably Numb) e l’emozione è corsa nel mio corpo per vedere le movenze di Waters al basso e la sua inconfondibile voce in Wish You e Comfortably Numb.
Parlando a cavallo tra il sacro ed il profano io penso che adesso ci sia da svelare il quarto mistero di Fatima: rivedremo in tour la formazione originale che abbiamo ammirato a Londra?

Luciano Cassulo



 
La Reunion dei Pink Floyd

Hyde Park, 2 luglio 2005
(aria libera sugli accordi di wish you were here)

SO...
CI VEDIAMO IL DUE LUGLIO
CI VEDIAMO IN HYDE PARK
PER PROVARE A SUONARE
QUEL CHE RESTA DI NOI

PROVATE PURE A IMMAGINARE
UN NUOVO DISCO DA REGISTARE
E UNA TOURNEE PROMOZIONALE

POI TUTTI A CASA DI BARRETT
PER UNA TAZZA DI THE
E POI ANCORA VIA
PER UNA NUOVA TOURNEE

IN TUTTI I TRIBUNALI
CON AVVOCATI E MAIALI
MANO NELLA MANO
PER IL POPOLO AFRICANO

Dario Antonetti


 
Live Aid 8

Arrivo al giorno tanto atteso, 2 Luglio 2005, un sabato come tanti, un sabato speciale.Un caro amico di Roma mi chiama, richiamando l'attenzione al sito della BBC di Londra, che rilascia una importante notizia, il 2 Luglio 2005 i PF si
riuniscono dopo 24 anni, dal lontano 1981 all'Earls Court di Londra, insieme
per il concerto Live Aid 8 contro la povertà del popolo Africano.
Di questo evento organizzato da Bob Geldof partecipano anche altre star della
musica. Ricordo lo stupore di vedere un primo piano di Roger, molto soddisfatto e rilassato, un Nick perplesso in alternanza della noia e del divertimento, un
Richard concentrato e un David un po' turbato ma alla fine disteso.
Ed alla fine ricordo il mio gesto inconsueto di rinchiudermi in camera in totale assenza di luce.

Veronica Pierini Waters


 
Live 8

Finalmente, dopo innumerevoli anni, qualcuno e' riuscito a rimettere insieme i Pink Floyd. Vorrei far notare la differenza tra l'espressione "si sono rimessi insieme" ed "e' riuscito a rimettere insieme". Infatti chi ha visto con attenzione gli attimi conclusivi dell'esibizione, avra' notato che David se ne stava andando per gli affari suoi, e solo all'ultimo e' stato richiamato da Waters per l'abbraccio finale. Purtroppo un'epoca e' finita, e questo evento e' stato semplicimente la conferma della fine piuttosto che l'intenzione di un nuovo inizio. Polemiche a parte, i Pink Floyd sono e rimangono dei grandi artisti e professionisti. Sentire Comfortambly Numb cantata da David e Roger, e non come (purtroppo) ci siamo abituati negli ultimi anni dove ognuno cantava la sua parte demandando a terzi la
parte della persona mancante,e' stata un'emozione veramente grande. Fa niente che Roger sia invecchiato non solo di viso ma anche con la voce un pó piú rauca di prima,fa niente che David invece la voce l'abbia mantenuta quasi ugluale, ma che sia raddoppiato in larghezza,fa niente che Richard a momenti manco l'inquadrano, fa niente che invece Nick sia lo stesso di 20 anni fa (meglio per lui),l'importante e' che quando suonano insieme siano sempre i grandi Pink Floyd, e ce lo hanno di nuovo dimostrato, forse per l'ultima volta.

Lucilio Batini



 
Live 8 - Grazie Sir Bob Geldof

13 luglio 1985, Live Aid. 2 luglio 2005, venti anni dopo, Live 8. Noi di US AND THEM abbiamo piú di tutti creduto in questa grande idea. Proprio pochi mesi fa, con il n.48, abbiamo dedicato la copertina al Live Aid parlandone ampiamente e cercando di ricordare il senso di quell’avvenimento a cui partecipó anche David Gilmour. La nostra fanzine n.48, nonostante sia stata una delle piú difficili da realizzare, ci ha portato veramente fortuna e cosí il 10 giugno del 2005 abbiamo appreso questa notizia sconvolgente: Gilmour, Mason, Waters e Wright accettano l’invito di Bob Geldof per suonare insieme al Live 8, incredibile ma vero...Credo che ognuno di voi abbia vissuto intensamente questo indimenticabile sabato 2 luglio, tutti (a parte i pochi fortunati che erano al concerto) con gli occhi incollati al televisore, i canali da scegliere erano diversi in tutto il mondo. “Questo non é un concerto, questa é una dimostrazione“ e queste sono le parole di Campino, il cantante dei Toten Hosen, il gruppo tedesco che ha aperto il Live 8 a Berlino. I Toten Hosen dalla Germania, come gli U2 dall’Inghilterra, sono tra i gruppi piú coinvolti in assoluto in questo progetto e sono i primi a suonare perché poi devono rispettare i loro impegni e poter suonare la sera stessa in altre cittá. Non ho gradito, se é vero quello che ho letto, la richiesta di Paul McCartney di voler essere il primo e l’ultimo a suonare e cosí é stato accontentato ed ha suonato insieme agli U2 una singolare versione di "Sgt Peppers". Cosí dall’Hyde Park di Londra, dal Circo Massimo di Roma, da Parigi, da Berlino, da Philadelphia, da Barrie, da Tokyo, da Johannesburg e da Mosca i piú grandi artisti Rock si esibiscono per attirare l’attenzione della gente ed in particolare per sensibilizzare le dicisioni da prendere al summit di Edimburgo del G8 e combattere la povertá nel mondo. Queste storiche dieci ore di musica sono entrate a far parte della nostra storia e sono state definite come il piú grande concerto Rock del nostro pianeta, ma io non direi meno del Live Aid del 1985. Anche Roma ha avuto un grande ruolo in questa manifestazione e c’é stata veramente una massiva partecipazione di tutti i piú grandi artisti italiani. Indimenticabile l’inizio con Francesco De Gregori ma anche la perfetta organizzazione di Rai3 con l’ottima scelta die collegamenti. Per motivi di spazio, evitiamo di fare una lunghe liste di nomi e cronache di gruppi ma per dettagli ed informazioni vi consigliamo di guardare il sito ufficiale www.live8live.com sperando che rimanga sempre attivo ed aggiornato. Preceduti da un gruppo tra i piú attesi e graditi dell’intera giornata, i grandi Who, finalmente i PINK FLOYD in carne ed ossa stanno per coronare il sogno di molti di noi e prendono posto sul grande palco. Controlliamo bene ed iniziamo a credere ai nostri (commossi) occhi: si, c’é anche ROGER, sono passati 24 anni! Stanno cosí bene insieme, sono perfetti...Dopo essere uscita dal trance noto anche il fortunato Tim Renwick. Mi sono chiesta che reazione avesse avuto il nostro sistema cardiaco e nervoso se Waters avrebbe suonato a sorpresa senza essere annunciato ma poi la cosa non avrebbe avuto senso visto che il Live 8 vuole attirare l’attenzione delle masse. Con il cuore in gola ci rendiamo subito conto che il primo brano é "Breathe", bellissima scelta e mi piacerebbe sapere come sono arrivati a decidere di iniziare cosí. Effettivamente non suonavono questo brano dal vivo con Waters da circa 30 anni! Gilmour mi é sembrato alquanto nervoso o forse non é riuscito a gestire la sua situazione emozionale bene come ha saputo fare Waters. Dopo "Breathe" e "Breathe Reprise" le monete iniziano a fare il famoso intro per "Money" e Gilmour la canta egregiamente riuscendo a scaricare le sue tensioni. Durante il brano fa la sua apparizione anche il sassofonista Dick Parry. Waters annuncia alquanto emozionato il prossimo brano, "Wish You Were Here" , dedicandola a coloro che non erano presenti ed in particolare a Syd Barrett, queste, piú o meno, sono state le sue parole: "It's actually quite emotional, standing up here with these three guys after all these years. Standing to be counted with the rest of you. Anyway, we're doing this for everyone who's not here, particularly, of course for Syd." Cosí Waters canta la sua parte del brano proprio come di solito fa nei suoi tour da solista, poi con un netto "Here we go" dá inizio a "Comfortably Numb" . Voglio sottolineare che io avevo sempre sofferto quando i Pink Floyd senza Waters aveno eseguito questo brano in tournée: "Comfortably Numb", nonostante il componista, deve essere interpretata CON Roger Waters! Dunque nella scelta dei brani c’é anche qualcosa da The Wall ma Animals é stato quasi costantemente presente solo con le immagini, addirittura anche una vera ripresa della lontana Battersea Power Station! La corista presente sul palco con i Pink Floyd é Carol Kenyon e colui che non abbiamo potuto riconoscere, nascosto tra i fumi e grazie ad un’inesistente inquadratura é Jon Carin. Inoltre abbiamo tutti desiderato di vedere meglio Wright, il quale fa parte anche lui del gruppo, se proprio i cameraman lo avessero dimenticato. Le inquadrature con Wright si possono contare sulle dita di una mano, nonostante abbia suonato maestosamente! L’abbraccio finale é stato indimenticabile e se non mi sbaglio é stato Waters il piú cordiale tra i quattro. Naturalmente le foto con l’abbraccio dei Pink Floyd hanno fatto il giro del mondo e si immaginava giá che l’evento della riunione fosse passato ai posteri. Abbiamo rivisto Gilmour in primo piano, poi Mason e Wright nel grande finale di Londra con quasi tutti gli altri artisti sul grande palco dell’Hyde Park.
Non dimentichiamo mai che senza Bob Geldof, il nostro buon vecchio Pinky, ora candidato al premio Nobel per la pace nel 2006, tutto questo non sarebbe mai successo. Ancora grazie, Sir Bob Geldof, per il tuo coraggio, per tutto quello che stai facendo da anni e per tutto ció che hai giá realizzato!
Penso che i Pink Floyd abbiano scelto la piú nobile e dignitosa delle occasioni per suonare ancora una volta insieme ed hanno dimostrato, sicuramente senza volerlo, di essere definitivamente i migliori!

Giulia Di Nardo


 
Live 8 - The Day After

La giornata del 2 luglio ha dato ottimi risultati per il gruppo riunito. Ad una votazione online i Pink Floyd sono stati quelli che hanno offerto il miglior spettacolo superando nettamente Robbie Williams e Madonna.
Anche le vendite dei CD sono salite alle stelle: secondo la catena inglese HMV, l’album THE BEST OF PINK FLOYD ha venduto del 1343 per cento in piú ad settimana dopo il concerto. Un’altra notizia di tutto altro genere: i Pink Floyd hanno rinunciato a suonare di nuovo insieme una serie di concerti negli Stati Uniti per ben 150 milioni di dollari. Lo stesso Gilmour definisce questa offerta pazzesca e che il Live 8 é stato un evento isolato.



 
Roger Waters - Ca Ira

Dopo una lunghissima attesa possiamo finalmente sapere che la prima opera classica di Roger Waters sulla Rivoluzione Francese é pronta: "Ça Ira" uscirá il 27 settembre prossimo! Questa data é stata annunciata a maggio dalla Sony BMG Masterworks/Columbia Records. La ricca prima edizione della "Ça Ira", un’opera in tre atti per orchestra, solisti e cori, comprende: un doppio SACD (Super Audio CD) DigiPack; un booklet di 60 pagine che contiene le liriche di Waters basate sull’originale libretto in francese dello scomparso Etienne Roda-Gil (che Waters inizia a tradurre in inglese nel 1997), le illustrazione create da Nadine Roda-Gil (la moglie di Etienne, anche lei scomparsa tragicamente) e molte altre note biografiche e sulla produzione dell’opera; un bonus DVD con la documentazione sulla realizzazione dell’opera, dalla nascita al suo completamento e comprendente interviste con Waters e altri protagonisti dell'opera. Roger Waters dichiara sulla "Ça Ira" :"...È qualcosa di piú della storia della Rivoluzione Francese, é un pezzo sul potenziale umano per cambiare. ". Produzione e arrangiamenti sono di Rick Wentworth e Roger Waters. Altri personaggi fondamentali per l’opera sono il baritono Bryn Terfel, la soprana Ying Huang, il tenore Paul Groves, Ismael Lo, Jamie Bower e Helen Russill. Il 25 luglio Waters presenterá a New York una selezione dell’opera e si spera, come si é potuto leggere in una recente intervista, che Waters venga questo autunno in Italia per presentarci dal vivo la sua "Ça Ira".

Giulia Di Nardo



 
Pink Floyd - Live Anthology

Pubblicato nel 2004 in Germania dalla Falcon Neue Medien, questo singolare DVD dal codice regionale universale, sembra proprio non essere un bootleg, tanto che é stato messo in vendita a prezzo stracciato per una settimana in una catena di supermarket in Germania. Solo allora mi sono decisa ad acquistarlo pensando ad un titolo ufficiale ma anche dal fatto che ho avuto sotto gli occhi l'ultima copia rimasta il martedí (che era solo il secondo giorno di vendita!). Quando ho letto i titoli sono rimasta perplessa: un’antologia veramente particolare visto che molti degli undici titoli non mi erano familiari. Si inizia con un filmato di scarsa qualitá di immagini e suono, un video dei Pink Floyd con Syd Barrett in cui si ascolta Jugband Blues. Il secondo brano, Set The Controls For The Heart Of The Sun, non é nulla di inedito (da All My Loving). Interstellar Overdrive (con Gilmour), di discreta qualitá, é un vecchio video live dal programma Romeo Goes Pop. Seguono due brani dal programma francese Tous En Scene: Let There Be More Light e Flaming. La visione prosegue con It Would Be So Nice, video promozionale del 1968 di discreta qualitá e Sysyphus, anche questo datato 1968. Una versione live di Cymbaline del 1970 tratta dal programma KQED – An Hour With Pink Floyd si puó giudicare di qualitá accettabile. Segue A Saucerful Of Secrets dal Festival olandese Stamping Ground del 1970, Careful With That Axe Eugene del 1972 che in veritá mostra i Pink Floyd in Giappone con musiche tratte da Atom HeartMother, di cattiva qualitá ma molto interessante! Per chiudere, un filmato del 1980 con Confortably Numb suonata durante il The Wall Tour purtroppo con immagini sfocate e di pessima qualitá sonora. Tutto sommato questa particolare antologia dal vivo della durata di circa 67 minuti ha molti piú pregi che difetti, direi che merita pienamente di essere acquistata.

Giulia Di Nardo



 
Un osservazione sul DVD Strat Pack

Ho acquistato il dvd stratopack, bello ma Brian May cosa c'entra? Non mi
sembra un grande fan della Stratocaster, per non parlare del finale in cui
alza al cielo la sua non-strato chitarra! Vorrei farVi notare la mancanza di
Clepton e Malmsteen, oltre ad altre stelle del Rock, che a differenza di
Gilmour, hanno un modello della strato a loro nome.
Quindi vorrei chiedere alla grande Fender di produrre una Stratocaster mod.
David Gilmour, più degno degli assenteisti...Non sarebbe male!

Fabrizio Taricco


 
Ufo Club 1967

Vi invitiamo a guardare il sito dell’amico Stefano Tarquini e precisamente la parte dedicata alle curiositá sulla discografia dei Pink Floyd, partendo da http://digilander.libero.it/pinkside e poi cliccando sul titolo Ufo Club 1967




 
Wish You Were Here - Parte Prima

WISH YOU WERE HERE
Dopo l' enorme e inaspettato successo ottenuto con l' lp "The Dark Side Of The Moon", il 15 settembre 1975 venne pubblicato l' album "Wish You Were Here" che occupò le prime posizioni nelle classifiche inglesi e americane. Le session di registrazione si protrassero per nove mesi, intervallate da massacranti tour negli Stati Uniti, e da problemi personali e creativi che colpirono i singoli elementi della formazione.
Costruire un album che seguisse "Dark Side" era un lavoro problematico e alla fine l' opera precedente, oltre che essere un assillo, divenne una sorta di guida da seguire. Tra le righe e le note di questo lavoro, c'è anche un tentativo di tornare alle prime cose, o meglio, ai primitivi spiriti. Personalmente giudico questo lp un buon lavoro, piacevole e lineare, però lo considero diverso dalle proposte fatte dai Pink Floyd di un tempo, neanche troppo lontano. Sul finire degli anni '70, con l' esplosione della bomba Pink Floyd, è da sottolineare il mutato atteggiamento del gruppo nei confronti dell' avanguardia sperimentale, del culto della pazzia e della distruzione del suono. Quest' opera è, idealmente, dedicata a Syd Barrett, la cui assenza da luogo ad una costruzione di brani meno contorti e cerebrali, più immediati e privi della forza furiosa delle prime proposte.
L' lp è, quasi totalmente, occupato dalla suite "Shine On You Crazy Dimond", la cui atmosfera crea situazioni di completo relax. Tra le due parti che compongono la suite sono racchiuse canzoni come la sconcertante "Welcome To The Machine", la rockeggiante "Have A Cigar" (cantata da Roy Harper, amico di Gilmour) e la nostalgica e famosa "Wish You Were Here". L' immagine complessiva che crea questo lp è la presenza di Syd Barrett nell'organico mentale dei Pink Floyd che, ironia della sorte, si presentò volontariamente negli studi di Abbey Road durante il mixaggio finale del disco, completamente trasformato e irriconoscibile anche a Waters e compagni.

Luciano Cassulo


 
Wish You Were Here - CD

E sono passati 30 anni anche per WYWH. A due anni di distanza dalla celebrazione di Dark Side, eccomi qui aparlare del mondo collezionistico di WYWH. Questi due dischi, usciti a soli due anni di distanzal'uno dall'altro, hanno in comune l'essere considerati i capolavori dei Pink Floyd.
Di WYWH, uscito nel 1975, le edizioni su vinile piu famose sicuramente sono quella americana Mastersound (l'equivalentedella edizione MFSL di Dark Side) e l'edizione giapponese SOPO-100.
Sicuramente ci sono altre edizioni esistenti su vinile degne di nota, ma chi
mi legge sa benissimo che sono
specializzato in edizioni su CD e passo quindi a parlare di queste ultime.

Edizioni Giapponesi:
La prima edizione giapponese in assoluto e' la 35DP4, con obi blu, della
sony. Sicuramente uno dei piu rari cd giapponesi esistenti (ne ho vista una copia venduta a $500) e' rimasta in vendita per poco tempo, perche', come mi hanno detto dal giappone, era "venuta male". In effetti, le tracce sono 2 invece che 5, come se fosse stata frettolosamente travasata dal vinile.
Successivamente sono seguite a ruota altre edizioni, sempre su Sony, con codici 32DP359 (obi rosso) 28DP5005 (obi rosa) e SRCS 8483 (obi bianco). Contemporaneamente ha fatto la sua apparizione l'edizione rimasterizzara Mastersound a 20bit su cd Gold e picture disc, SRCS 6762. Inutile dire che anche questa edizione e' rarissima e costosissima, ma questa volta con una ragione seria: il suono che esce da qusto cd e' celestiale.
Sucessivamente i diritti sono passati a Toshiba e quindi abbiamo il TOCP-65560 com obi grigio e la TOCP-65549 in versione mini-LP, l'esatta replica del vinile originale.
Come altre edizioni degne di nota ci sono le edizioni americane della
Mastersound su cd gold, del tutto equivalenti alla versione gold giapponese,
ma meno care, in 2 versioni: CK 53753 (longbox) e CK 64405 (slipcase)
Vi sono inoltre la primissima versione americana CK 33453 del tutto simile
alla sua controparte giapponese (anche lei con 2 tracce anziche' 5)
e la versione in longbox.
Per l'europa, la prima versione distribuita aveva la copertina nera con stampato l'adesivo delle 2 mani che si stringono anziche' l'uomo che brucia. Il CD era stampato in giappone mentre la copertina in germania o negli usa, mentre le stampe sucessivie hanno seguito lo standard usa o giapponese. Anche in versione europea esiste l'edione in mini-LP.
Anche questa volta, non sono stato sicuramente esaustivo, ma credo di aver
dato una traccia utile per chi vuole
mettere in ordine le propie idee sulle edizioni di WYWH.
Vi raccomando la nuova pagina con tutta la discografia dei Pink Floyd su CD
racolta in tanti files pdf, di cui io curo la parte giapponese.

Lucilio Batini



 
Wish You Were Here - Pensierino

Come hanno sempre sostenuto i quattro Pink Floyd, si percepisce in aria di
assenza, ed è quello che si prova nell'ascoltare Wish you were here, un tocco
di malinconia e una voglia di ritornare al passato per capire e ritornare ad
essere se stessi con i vecchi amici e le "stesse vecchie paure".

Veronica Pierini Waters


 
Conclusioni

Concludiamo qui la prima parte dedicata al Trentesimo anniversario di WISH YOU WERE HERE e proseguiano con la seconda parte in internet. Vi invitiamo a partecipare con vostri pensieri e con qualsiasi originale collaborazione. Arrivederci in internet e grazie a tutti voi, cari amici, per essere stati sempre con noi in questi meravigliosi 50 numeri della fanzine italiana US AND THEM.