Live 8 - Grazie Sir Bob Geldof

13 luglio 1985, Live Aid. 2 luglio 2005, venti anni dopo, Live 8. Noi di US AND THEM abbiamo piú di tutti creduto in questa grande idea. Proprio pochi mesi fa, con il n.48, abbiamo dedicato la copertina al Live Aid parlandone ampiamente e cercando di ricordare il senso di quell’avvenimento a cui partecipó anche David Gilmour. La nostra fanzine n.48, nonostante sia stata una delle piú difficili da realizzare, ci ha portato veramente fortuna e cosí il 10 giugno del 2005 abbiamo appreso questa notizia sconvolgente: Gilmour, Mason, Waters e Wright accettano l’invito di Bob Geldof per suonare insieme al Live 8, incredibile ma vero...Credo che ognuno di voi abbia vissuto intensamente questo indimenticabile sabato 2 luglio, tutti (a parte i pochi fortunati che erano al concerto) con gli occhi incollati al televisore, i canali da scegliere erano diversi in tutto il mondo. “Questo non é un concerto, questa é una dimostrazione“ e queste sono le parole di Campino, il cantante dei Toten Hosen, il gruppo tedesco che ha aperto il Live 8 a Berlino. I Toten Hosen dalla Germania, come gli U2 dall’Inghilterra, sono tra i gruppi piú coinvolti in assoluto in questo progetto e sono i primi a suonare perché poi devono rispettare i loro impegni e poter suonare la sera stessa in altre cittá. Non ho gradito, se é vero quello che ho letto, la richiesta di Paul McCartney di voler essere il primo e l’ultimo a suonare e cosí é stato accontentato ed ha suonato insieme agli U2 una singolare versione di "Sgt Peppers". Cosí dall’Hyde Park di Londra, dal Circo Massimo di Roma, da Parigi, da Berlino, da Philadelphia, da Barrie, da Tokyo, da Johannesburg e da Mosca i piú grandi artisti Rock si esibiscono per attirare l’attenzione della gente ed in particolare per sensibilizzare le dicisioni da prendere al summit di Edimburgo del G8 e combattere la povertá nel mondo. Queste storiche dieci ore di musica sono entrate a far parte della nostra storia e sono state definite come il piú grande concerto Rock del nostro pianeta, ma io non direi meno del Live Aid del 1985. Anche Roma ha avuto un grande ruolo in questa manifestazione e c’é stata veramente una massiva partecipazione di tutti i piú grandi artisti italiani. Indimenticabile l’inizio con Francesco De Gregori ma anche la perfetta organizzazione di Rai3 con l’ottima scelta die collegamenti. Per motivi di spazio, evitiamo di fare una lunghe liste di nomi e cronache di gruppi ma per dettagli ed informazioni vi consigliamo di guardare il sito ufficiale www.live8live.com sperando che rimanga sempre attivo ed aggiornato. Preceduti da un gruppo tra i piú attesi e graditi dell’intera giornata, i grandi Who, finalmente i PINK FLOYD in carne ed ossa stanno per coronare il sogno di molti di noi e prendono posto sul grande palco. Controlliamo bene ed iniziamo a credere ai nostri (commossi) occhi: si, c’é anche ROGER, sono passati 24 anni! Stanno cosí bene insieme, sono perfetti...Dopo essere uscita dal trance noto anche il fortunato Tim Renwick. Mi sono chiesta che reazione avesse avuto il nostro sistema cardiaco e nervoso se Waters avrebbe suonato a sorpresa senza essere annunciato ma poi la cosa non avrebbe avuto senso visto che il Live 8 vuole attirare l’attenzione delle masse. Con il cuore in gola ci rendiamo subito conto che il primo brano é "Breathe", bellissima scelta e mi piacerebbe sapere come sono arrivati a decidere di iniziare cosí. Effettivamente non suonavono questo brano dal vivo con Waters da circa 30 anni! Gilmour mi é sembrato alquanto nervoso o forse non é riuscito a gestire la sua situazione emozionale bene come ha saputo fare Waters. Dopo "Breathe" e "Breathe Reprise" le monete iniziano a fare il famoso intro per "Money" e Gilmour la canta egregiamente riuscendo a scaricare le sue tensioni. Durante il brano fa la sua apparizione anche il sassofonista Dick Parry. Waters annuncia alquanto emozionato il prossimo brano, "Wish You Were Here" , dedicandola a coloro che non erano presenti ed in particolare a Syd Barrett, queste, piú o meno, sono state le sue parole: "It's actually quite emotional, standing up here with these three guys after all these years. Standing to be counted with the rest of you. Anyway, we're doing this for everyone who's not here, particularly, of course for Syd." Cosí Waters canta la sua parte del brano proprio come di solito fa nei suoi tour da solista, poi con un netto "Here we go" dá inizio a "Comfortably Numb" . Voglio sottolineare che io avevo sempre sofferto quando i Pink Floyd senza Waters aveno eseguito questo brano in tournée: "Comfortably Numb", nonostante il componista, deve essere interpretata CON Roger Waters! Dunque nella scelta dei brani c’é anche qualcosa da The Wall ma Animals é stato quasi costantemente presente solo con le immagini, addirittura anche una vera ripresa della lontana Battersea Power Station! La corista presente sul palco con i Pink Floyd é Carol Kenyon e colui che non abbiamo potuto riconoscere, nascosto tra i fumi e grazie ad un’inesistente inquadratura é Jon Carin. Inoltre abbiamo tutti desiderato di vedere meglio Wright, il quale fa parte anche lui del gruppo, se proprio i cameraman lo avessero dimenticato. Le inquadrature con Wright si possono contare sulle dita di una mano, nonostante abbia suonato maestosamente! L’abbraccio finale é stato indimenticabile e se non mi sbaglio é stato Waters il piú cordiale tra i quattro. Naturalmente le foto con l’abbraccio dei Pink Floyd hanno fatto il giro del mondo e si immaginava giá che l’evento della riunione fosse passato ai posteri. Abbiamo rivisto Gilmour in primo piano, poi Mason e Wright nel grande finale di Londra con quasi tutti gli altri artisti sul grande palco dell’Hyde Park.
Non dimentichiamo mai che senza Bob Geldof, il nostro buon vecchio Pinky, ora candidato al premio Nobel per la pace nel 2006, tutto questo non sarebbe mai successo. Ancora grazie, Sir Bob Geldof, per il tuo coraggio, per tutto quello che stai facendo da anni e per tutto ció che hai giá realizzato!
Penso che i Pink Floyd abbiano scelto la piú nobile e dignitosa delle occasioni per suonare ancora una volta insieme ed hanno dimostrato, sicuramente senza volerlo, di essere definitivamente i migliori!

Giulia Di Nardo