Il dopo Ça Ira

Verso le ore 24.00 ci siamo ritrovati davanti all'uscita del auditorium ad attendere l'uscita di Waters. Ad uscire per primi furono i due baritoni Keel Watson e John Relyea i quali, molto gentilmente,mi hanno autografato il libretto che avevano dato all'inizio del concerto. Ma Waters non si vedeva... quando le speranze mi stavano abbandonando eccolo che arriva accompagnato dai body guards e con un uscita fulmine si getta nel bar a fianco per partecipare al classico buffet di fine concerto. Entrato all'interno del locale si concede ad alcuni giornalisti mentre le 20-30 persone davanti al locale lo acclamavano a gran voce. Vederlo ad un metro e mezzo da me è stato veramente emozionante, lo so se mi avesse autografato anche il braccio ne sarei stato felice, ma anche questo piccolo incontro ravvicinato del primo grado a me è bastato... chi si accontenta gode! Almeno così si dice. Ad un certo punto dalla porta della cucina si vede un forte movimento e di corsa ne escono i body guards e Waters, il quale sale su una Mercedes che a tutta velocità sparisce nella notte romana, e con lui sparisce il sogno di un "vecchio" fan come me!
Mentre sto tornando a casa da Roma sto scrivendo questo mio articolo, che in seguito arricchirò con altri particolari, ma la conclusione di questo mio scritto era già nella mia testa ancor prima di pensare di scrivere qualcosa... "Ça Ira"!... "Ça Ira"!
Voglio dedicare questo mio articolo a Giulia e Luigi, i miei compagni di questa splendida e indimenticabile avventura.

Luciano Cassulo