Spare Bricks

Spare bricks (mattoni sparsi) era il titolo originale di The Final Cut, ovvero il disco che avrebbe dovuto contenere i pezzi scartati dalla pubblicazione di The Wall.
Questo curioso titolo è stato adottato da un sito gestito da sig. Mike McInnis e che naturalmente tratta del gruppo. L’originalità però di questa webzine (come viene chiamata nella home-page) sta nei contenuti e nella struttura che la pongono (a mio parere) tra uno dei siti più interessanti che circolano nella rete.
A differenza della maggior parte delle pagine web dedicate ai Pink Floyd in tutto il mondo che trattano più o meno sempre gli stessi argomenti come news, links, download, discografie, biografie, roio, ecc. (sempre comunque molto interessanti) lo staff di spare bricks ha messo su un sito in cui si approfondiscono tematiche relative al gruppo o ai suoi membri.
L’aggiornamento del sito viene fatto normalmente 4 volte l’anno e ognuno corrisponde ad un nuovo numero della fanzine. Questa periodicità prolungata è dovuta al fatto che ogni volta tutto lo staff si sbatte per scrivere articoli nuovi e approfonditi.
Il numero attuale è intitolato BLUE FLOYD, e ci sono una serie di articoli sulle influenze blues del gruppo, a partire dal nome concepito da 2 bluesman, fino agli arrangiamenti musicali (anche degli album più recenti) che denotano una radice musicale derivante della classiche scale usate in questo genere.
Ogni numero inoltre propone anche un trivia, coiè una serie di domande relative all’argomento trattato più altro, per testare la nostra “conoscenza”.
Insomma un sito che merita di essere visitato e letto con attenzione perché propone vermante qualcosa di sempre nuovo e quindi interessante.

Renzo Drebertelli