Una Piccola Personale Riflessione

Terminata la lettura dell’articolo sopra riportato, mi sono soffermato a pensare alle dichiarazioni di Gilmour.La cosa che mi ha parecchio colpito, e mi ha fatto ulteriormente riflettere, è stata la sua stanchezza che ha apertamente confessato. Stanchezza dei Pink Floyd e di tutto quello che comprende essere un “floydman”; stanchezza, forse dettata dalla sua età, di un uomo che ha dato parecchio alla musica ed ora ha altri valori: la famiglia la comodità della vita e la voglia di non “sbattersi” più e godersi il tempo che rimane. Confesso, che l’immagine del vecchio capo indiano che lascia la tribù per ritirarsi per morire in pace, calza a pennello. Ed allora, alla luce di questa intervista, mi fa vedere in modo più profondo il suo nuovo lavoro solista… è l’isola che andrà a vivere Gilmour? E’ il testamento musicale dell’artista? Tutto questo non lo sappiamo, ma questa sua frase mi fa molto pensare: ”Non vorrei che rimanesse in superficie, ma andasse in profondità”. Quasi a voler dire che solo chi entrerà parecchio all’interno della sua musica saprà vedere lo spirito e capire il pensiero di Gilmour. Mi auguro che queste mie sensazioni siano solo farneticazioni di un vecchio pazzo fan… nel frattempo attendo con ansia la pubblicazione del disco, ed andare al suo concerto… d'altronde “Quello che vediamo bene in faccia è il passato, del futuro scorgiamo solo il profilo del viso”.

Luciano Cassulo