Redazionale

In un periodo cosí pieno di novitá capita di doversi rendere conto che il 7 luglio scorso il genio dei Pink Floyd é andato a far parte del lato oscuro della luna.
Siamo tutti molto vicini alla famiglia di Syd Barrett e crediamo che LUI continui a brillare piú di prima.
Il contenuto di questo numero riporta anche materiale precedente alla brutta notizia, quindi non meravigliatevi se leggerete qualcosa scritta con entusiasmo. Inoltre vorremo dare il benvenuto a Fabrizio Taricco, che da sempre, nostro carissimo amico, ci ha offerto la sua collaborazione: da questo numero rafforzerá la nostra redazione. Rimandiamo a breve la recensione per la avvenuta pubblicazione di Pulse.
Dedichiamo questo numero al grande SYD BARRETT e rivolgiamo intensamente i nostri pensieri a lui.




 
Roger Keith SYD Barrett - Cambridge 6 gennaio 1946

“E’ tremendamente cortese da parte vostra pensarmi qui
E vi sono assai obbligato per aver chiarito che non ci sono”
La notizia è stata ufficializzata martedì 11 luglio ma Roger Keith Barrett non abita più Cambridge già da venerdì 7 luglio.
Appena ho appreso la notizia il dolore e lo sgomento e… qualche lacrima hanno preso il sopravento per l’accaduto. Ho pensato di scrivere qualcosa per la fanzine. Non è stato, e tuttora non lo è, facile perché le parole non riescono a fuoriuscire dal mio cuore e dalla mia bocca. Scrivere dell’uomo e del genio e delle sue imprese musicali sarebbe banale, stupido ed inutile… perché noi tutti conosciamo sin troppo bene ogni piccolo dettaglio del suo dramma umano. Così ho voluto lasciare qui sotto uno spazio dove ognuno di voi possa idealmente scrivere quello che vuole… O se preferite, fare come ho fatto io; lasciatelo semplicemente in bianco perché penso che nel silenzio si trovano le giuste parole che avremmo voluto dire:

Ora il pifferaio ha accompagnato Syd oltre le porte dell’alba, oltre il lato oscuro della luna, oltre il dolore, … oltre la pazzia…

“Ricorda quando eri giovane,
splendevi come il sole
continua a brillare pazzo diamante
ora c’è uno sguardo nei tuoi occhi
come buchi neri nel cielo
continua a brillare pazzo diamante
sei stato preso nel fuoco incrociato
tra l’infanzia ed il successo
trascinato sulla brezza d’acciaio
avanti, tu bersaglio di lontane risate
avanti, straniero
leggenda, martire, e brilla!”

Luciano Cassulo


 
Sul DARK GLOBE o nella MILKY WAY, il tuo spirito splendera` per sempre!

11 luglio 2006, un normale, caldo giorno di luglio ed improvvisamente sembra che il mondo mi crolli addosso: Luciano mi telefona per darmi una brutta notizia. Con il suo solito garbo e la sua innata sensibilitá mi prepara e prima mi dice solo: "Devo darti una brutta notizia...". Mi é passato velocemente tutto per la testa ma non avrei potuto immaginare che mi stesse per parlare proprio di Syd. Dopo lo shock iniziale cerco di essere razionale ma ci riesco ben poco: Syd Barrett é nel mio cuore da quando ero adolescente e la mia stima ed affetto per lui si sono sempre piú fortificati attraverso l'ascolto della sua musica e, perché no, per le sue vicende poco fortunate. Tra le migliaia di condoglianze, sono rimasta colpita soprattutto di aver letto le parole di David Bowie, suo sincero e degno fan da sempre: "I can't tell you how sad I feel. Syd was a major inspiration for me. The few times I saw him perform in London at UFO and the Marquee clubs during the sixties will forever be etched in my mind. He was so charismatic and such a startlingly original songwriter...." . Ho pensato che un buon posto dove mandare un messaggio, oltre che questo, sia stato anche Brain Damage, cosí gli ho scritto (in inglese) le parole che leggete sopra. Penso proprio che adesso il cielo sia diventato un posto piú bello. Riposa in pace, Syd!

Giulia Di Nardo


 
Alcune novita` in vinile

Sono apparse negli ultimi mesi questi due titoli di dischi che ritengo abbastanza interessanti da essere segnalati.
THE DIVISION BELL - Di questo titolo sono apparse tre edizioni le quali penso siano state entrambi prodotte in Europa. La prima ad apparire sul mercato è stata l’edizione in vinile blu scuro con delle striature nere. Il numero di catalogo è il seguente: C 64200 ed è stato pubblicato da una fantomatica etichetta americana “Columbia”. Il supporto è uguale alla prima edizione pubblicata negli Usa nel lontano 1994, in vinile blu chiaro, la differenza è che la busta che contiene il supporto non ha le immagini e le foto, ma essa è semplicemente una busta in carta bianca, e i testi sono contenuti in un inserto a colori uguale in tutto e per tutto alla busta originale. Anche le label del disco sono uguali all’edizione originale. Il secondo supporto apparso sul mercato è un vinile picture disc penso pubblicato in Germania non si conosce il nome della casa editrice ma si ha notizia solamente del numero di matrice che è il seguente: C 64200. Sulla prima facciata è stata riprodotta la classica immagine delle due teste, mentre sull’altra facciata è riportato il motivo della busta in carta che conteneva il disco nella prima edizione, e si possono leggere tutte le informazioni inerenti il disco.
Per ultimo segnalo la pubblicazione dello stesso supporto in vinile rosso sangue, per il resto è uguale alla edizione in vinile blu sopra citata.
ANIMALS - Anche questa edizione è apparsa ultimamente sul mercato ed è stata molto ben curata dai suoi produttori. La casa discografica è la fantomatica EMI – BOVEMA con il seguente numero di catalogo: 062-98434-P. Il supporto picture disc riporta sulla prima facciata la classica veduta della Battersea Power Station di Londra, mentre sull’altra facciata troviamo rappresentata il retro copertina dell’ edizione originale con le informazioni inerenti il supporto.

PS: I dischi recensiti sopra NON sono ufficiali!

Luciano Cassulo


 
Una serata agli Arcimboldi

Delle serate fatte da Gilmour al teatro degli Arcimboldi di Milano sono uscite diverse registrazioni, ma questa che vi segnalo è davvero eccezionale, sia per la veste grafica sia per la registrazione.
Il doppio Cd intitolato “Let The Night Surround You”è stato registrato la serata del 25 marzo e pubblicato dalla “The Godftherecords” con il seguente numero di catalogo: G.P. 142/143.
Il cartoncino che racchiude i supporti è davvero molto elegante e ben curato ed al suo interno si possono ammirare le foto della band a colori e in B/N.

Il primo Cd contiene:
1) Castellorizon 2) On An Island 3) The Blue 4) Red Sky At Night 5) This Heaven 6) Then I Close My Eyes 7) Take A Breat 8) Smile 9) A Pocketfull Of Stones
10) Where We Start 11) Shine On You Crazy Diamond

Il secondo Cd contiene:
1) Wering The Inside Out 2) Dominoes 3) Fat Old Sun 4) Breathe/Time/Breathe (Reprise) 5) High Hopes 6) Echoes 7) Wish You Were Here 8)Comfortably Numb

Il prezzo di vendita del doppio supporto si aggira sui 20 €.

Luciano Cassulo



 
Della serie On an Island - Un Gilmour Vinilitico!

Dopo un'attesa durata mesi, Gilmour ha pubblicato l'edizione in vinile del suo album "On An Island". La lussuosa e pesante edizione in vinile si presenta come "gatefold" e contiene nella prima metá un doppio poster (su un lato la bella foto di Gilmour in posa da chitarrista, sull'altro itutti i dettagli e i testi dell'album) e nell'altra il vinile protetto con doppia foderina, proprio a regola d'arte. La fodera in cartoncino del disco presenta due versioni semplificate della foto del poster, due immagini che erano giá ben familiari a tutti i fans. La copertina del disco é praticamente la stessa del CD ma non presenta il dorso di stoffa nera. Il vinile é contrassegnato sulle label dal numero 0946 3 55695 1 3, naturalmente della EMI. Le labels del vinile riportano la stessa immagine del CD vero e proprio presentando un contrasto cromatico decisamente migliore : il titolo dell'album , grazie al cambio di colore, si legge bene, il blu usato questa volta risulta meno brillante di quello del CD. Veramente un ottimo pezzo da collezione, per chi, come me, si ostina a collezionarlo. Oltre al 33 giri, é stato pubblicato "Smile", il 7" tratto dall'album, un ulteriore gioiellino da aggiungere nella serie Solisti/45. Il lato B del singolo é "Island Jam" (durata 6.33) ed il numero di catalogo é 0946 3 6467474.

Giulia Di Nardo



 
On an Island - I CD Singoli

Ufficiali:
On an Island (UK) CDEM 688
Smile (UK) CDEMDJ 696

Promo:
On an Island (UK) CDEMDJ 688
On an Island (UK) CDEMDJ 688 (CD-R)
Smile (UK) CDEMDJ 696
Island Jam (USA) 82876 81439 2
On an Island (USA) (CD-R)
This Heaven (USA) (CD-R)
On an Island (Australia) (Instore)
On an Island (Australia) (CDR)

Lucilio Batini


 
News in Rete - Foto Romane

NEWS IN RETE
Si chiama The Light Side Of The Moon ma c'è solo US AND THEM...
http://www.musicalnews.com/articolo.php?codice=7704&sz=5
La strumantazione usata da Gilmour (inclusa la parte della pedaliera...)
http://utopia.knoware.nl/users/ptr/pfloyd/interview/equipment.html

Nuova versione cover di "US AND THEM"
http://www.pianetarock.it/public/pianetarock/news_singola.asp?ID=992
Interessante: nuova reinterpretazione della copertina di DARK SIDE.
Verrà distribuita gratuitamente a Verona il 4 e 5 Giugno in occasione dei concerti di Waters.
http://www.agendalodi.it/adnview.php?ArtID=20060523154852
David Gilmour rende omaggio a Barrett.
 http://www.pianetarock.it/public/pianetarock/news_singola.asp?ID=1029
Conosci ECHOES HUB?
C'è anche il italiano.
http://www.echoeshub.com/

Nick Mason, i Pink Floyd torneranno insieme.
Dall'articolo sembra che Nick abbia voglia di tornare a suonare più di ogni altro membro della band, ma come PINK FLOYD!!!
http://www.rockstar.it/news.asp?ID=3816
Roger Waters contro il muro israeliano
http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idpa=&idc=2&ida=&idt=&idart=5707
Roger Waters a Mosca.
MINI VIDEO
http://multimedia.repubblica.it/home/306745

David Gilmour dichiara: "Guadagno troppo per quello che faccio"
Allora potrebbe diminuire il prezzo dei biglietti!!!
http://www.pianetarock.it/public/pianetarock/news_singola.asp?ID=1040
http://www.pianetarock.it/public/pianetarock/news_singola.asp?ID=1147
Articolo curioso, secondo il quale i Pink Floyd potrebbero suonare nuovamente insieme, ma senza Roger.
A me pare una brutta traduzione in italiano della conferenza stampa di PULSE.
 http://www.rockol.it/news.php?idnews=80390
Un articolo de LA STAMPA rivela un piano di Fran Tomasi -che portò
in Italia i Pink Floyd- per la costruzione di una nave con anfiteatro che naviga per il Mediterraneo a fin di bene. Il manager avrebbe intenzione di proporla ai Pink Floyd con Waters.
http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_blog=37&ID_articolo=186&ID_sezione=62&sezione=Le+News

GRIS GRIS - For The Season
Contiene The Nile Song...
 http://www.rockon.it/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=1175
Intervista a Gilmour de IL GIORNALE
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=98712

A cura di Fabrizio Taricco

ROMA, STADIO OLIMPICO, 16-06-2006
Riguardo il concerto di Roger Waters del 16 giugno scorso vi consigliamo assolutamente di visionare le foto del nostro amico Stefano Tarquini!
http://utenti.lycos.it/steven62/forum.htm



 
Arena di Verona, 4 Giugno 2006

E' sera, ed e' la mia prima volta all'Arena di Verona (il tempio della lirica).
Sono piuttosto emozionato per l'approssimarsi del concerto dell'anno, Roger Waters (altro che Rolling Stones).
Dopo un viaggio di un paio d'ore da Milano e altre 2 ore passate in compagnia di amici che altrimenti non avrei mai
conosciuto di persona, entriamo verso le 20 nell'arena gia strapiena e subito ci accolgono le "hostess" che ci
accompagnano ai nostri posti, prorio come ad un concerto in teatro.

Alle 21:30, con una precisione impeccabile udiamo i fatici "einz twei drei..." e Roger iniza alla grande con una In the Flesh
degna dei tempi migliori. Lo show e' molto bello, con un megaschermo alle spalle ed una specie di griglia dove
compaiono effetti luminosi o scritte scorrevoli. Seguono a ruota i suoi grossi successi con i Pink Floyd :

Mother
Shine on you crazy diamond
Have a cigar
Wish you were here
Set the controls for the heart of the sun

fino a quando, in un momento di pausa, sembra quasi chieda il permesso di eseguire pezzi da Final Cut :

The gunners dream
Southampton docks
The Fletcher's Memorial home

Ovviamente il responso e' unanime e le scene che si svolgono sul megaschermo, sono veramente toccanti.
Segue una Perfect Sense che il pubblico sembra non riconoscere inizialmente ed una Leaving Beirut
mimata a cartoni animati sul megaschermo. Conclude la prima parte del concerto (e siamo gia a quota un ora e mezza)
una stupenda quanto inattesa Sheep.

Dopo circa 20 minuti di pausa eccolo tornare con il tanto atteso The Dark side of the Moon.
Viene suonato interamente in tuttle le sue parti, compreso lo schermo circolare dove vengono
proiettati sia i filmati dell'epoca che nuovi, molto belli ed attuali.

Una volta terminato Dark Side, la classica "falsa uscita" ed eccoi rientrare per ben cinque bis, tutti da The Wall

The happiest days of own life
Another brick in the wall 2
Vera
Bring the Boys back home
Comfortambly Numb

Molto bella quanto inusuale Vera ed a seguire una Bring the Boys back home il cui testo scorre a caratteri cubitali
sulla griglia alle spalle del gruppo. Alla fine, Roger e il suo gruppo escono definitvamente dopo quasi TRE ore di musica.

Unico rammarico, come sempre, e' la mitica Comfortambly Numb che, sia cantata da Gilmour che da Waters da soli,
non ha mail quel "sapore" che ha quando la cantano insieme. Ce ne siammo accorti al Live8.

Potete ammirare le foto del concerto a questo indirizzo :
http://www.batini.com/_scripts/rw_arena.php

Lucilio Batini



 
Roger Waters, Verona 4 Giugno 2006

La band: Andy Fairweather-Low, chitarra; Snowy White, chitarra; Dave Kilminster, chitarra e voce; Graham Broad, batteria; Jon Carin, tastiere; Harry Waters, hammond; Ian Ritchie, sax; Katie Kissoon, PP Arnold e Carol Kenyon, cori. Finalmente Roger Waters risale sul palco come musicista impegnato a suonare, e non come fugace apparizione della data di Roma per l’opera “Ca-ira”. Onestamente lo scenario di questa prima data italiana del suo tour l’ha voluta fare in un luogo davvero particolare e coinvolgente a livello spirituale… l’antico anfiteatro dell’Arena di Verona.
Ore 19.30 io ed il carissimo amico Mirko entriamo nel catino dell’Arena, ed avendo posti in quarta fila, come si suol dire ce la siamo presa con molto comodo. Accedendo all’interno si può subito ammirare l’enorme palco, il quale apparentemente non ha nulla di sfarzoso, ma poi in un secondo tempo si scoprirà pieno di effetti di luci e di fuochi da lasciare a bocca aperta gli spettatori. Questo tour è davvero particolare ed atteso, almeno da me, per il semplice motivo che verrà eseguita l’intera opera immortale di “Dark Side”. Onestamente nel mio cuore sono un po’ scettico per questa esibizione, per il semplice motivo che senza il buon vecchio Gilmour come “suonerà” “Dark Side”? Logicamente non voglio innescare polemiche e tanto meno schierarmi da un lato o dall’altro, ma penso che fare dei paragoni viene subito naturale, almeno a vecchi fan come me che sono cresciuti all’ombra del prisma ottico. Alle 21.30 si spengono le luci e tra fuochi artificiali ed immagini proiettate sul maxi schermo, inizia la serata. Roger da il benvenuto con il classico brano di che già nel 2002 usava per iniziare le sue serate: “In The Flesh”. Nella prima parte esegue svariati brani appartenuti a quelli che una volta erano chiamati Pink Floyd: degni di nota da segnalare: “Sheep”; “Set The Controls”; “Shine On” (con tanto di immagine di Barrett!) ed “Have A Cigar”. Egli ha persino rispolverato dei brani provenienti da “The Final Cut”! Poi esegue una bellissima “Perfect Sense”, la quale fa venire la pelle d’oca per la maestosità della realizzazione. La band per la maggior parte è quella che lo aveva già accompagnato nel tour del 2002, perciò musicisti già rodati.
Dopo circa 10 minuti di intervallo, atti ad installare il classico cerchio floydiano, si iniziano a sentire i battutiti cardiaci i quali stanno ad introdurre “Dark Side”. Rivisitato, almeno dal punto di vista di alcuni nuovi filmati, la band esegue quasi alla perfezione l’intero disco, a parte qualche piccolo errore di battute musicali (sono uomini e non juke box!). La voce di Dave Kilminster si avvicina parecchio a quella di Gilmour, e adesso posso dire che il fatidico esame è stato brillantemente superato. L’unica nota da segnalare è il suono della sua chitarra, il quale non è pulito e cristallino come siamo normalmente abituati ascoltare; ma esso è molto sporco con un leggero effetto di distorsore. Spicca su tutto la grande versione di “The Great Gig In The Sky” e di “Eclipsed”. Al termine di Dark Side in mezzo ad un’ovazione maestosa e alla standig ovation dei presenti, i musicisti lasciano il palco per poi tornarci pochi istanti dopo per i fatidici bis nei quali non poteva mancare la classica “Comfortably Numb”, seguita dai brani “Bring The Boys Back Home” e “Vera”, un pizzico di alienazione watersiana stavolta usata contro Bush e Blair. Waters sembrava molto a suo agio con il pubblico che ha ringraziato parecchie volte in italiano. Ogni tanto si dirigeva ai lati del palco quasi a voler stare il più vicino alle persone. Invecchiando mi è sembrato nettamente migliorato, per fortuna non ha sputato in faccia a nessuno… mentre uno del pubblico gli stava scattando una foto lui lo ha guardato e gli ha fatto le boccaccie… il lupo perde il pelo e non il vizio! Una cosa la devo assolutamente dire a Waters: “Perché non hai fatto i tour program? Avevi forse paura che non avessimo Dollars and Cents Pound Shelling and Pen?” In tutti i casi, anche se la cronaca della serata non è dettagliata nei minimi particolari, la mia personale sensazione di questo concerto è davvero molto positiva, davvero soddisfatto di questa GRANDE serata. Come mia consuetudine vorrei dedicare questo mio articolo e anche questa mia serata ad una persona molto speciale, la quale non ha potuto assistere ma lei sa benissimo che era presente nel mio cuore…

Luciano Cassulo



 
Outside The Wall - Masone (GE) - 25-06-06

Eccomi nuovamente a parlare di questo gruppo di grandi musicisti genovesi che propongono brani dei Pink Floyd. Al contrario di altre cover band, gli “Out Side The Wall” per il loro concerti hanno allestito una raffinata scenografia in perfetto stile floydiano, con tanto di cerchio sul quale vengono proiettate immagini e filmati.
La loro bravura musicale e la loro pignoleria sono gli ingredienti base che fanno si che i brani che loro propongono sono perfettamente uguali alle versioni originali. Con il supporto di una corista essi hanno di molto valorizzato le parti cantate. La bravura della backing vocals non è da sottovalutare; essa si spinge nel proporre la famosissima “The Great Gig In The Sky” che esegue in maniera davvero sublime e professionale, strappando applausi al pubblico presente.
Penso che più che le parole contano i fatti: bisogna assolutamente assistere ad una loro serata per essere immersi nel pianeta Pink… e resterete pienamente soddisfatti di questo grande gruppo.

Per contatti ed info: www.outsidethewall.it

Luciano Cassulo



 
Roger Waters, Arena di Verona 5 Giugno 2006

Roger torna in tour e ritorna in Italia: per chi s'è perso il precedente IN THE FLESH TOUR, non è consigliato lasciarsi scappare anche questo. Si spengono le luci e l'attesa finisce, sale l'emozione, entrano i musicisti e si parte con IN THE FLESH; subito si sprigiona una grande energia che si emana verso il pubblico in un tripudio che durerà per tutto il concerto. Ottima la prestazione alla chitarra di Dave Kilminster, molto bravo, da segnalare un'ottima esecuzione di HAVE A CIGAR, con un assolo fedele all'originale. Shine On viene proposta senza il primo assolo di chitarra, si passa dalla parte uno alla tre, mentre in Wish You Were Here, si sente la mancanza della chitarra 12 corde. Finita la prima parte dello show, viene scoperto il cerchio alle spalle del palco, il concerto prosegue con DARK SIDE OF THE MOON, un'ottima esecuzione, da segnalare la versione di ON THE RUN, in cui sono stati inseriti frammenti musicali "sparati" a tutto volume, mentre in THE GREAT GIG IN THE SKY ho rimpianto l'assenza di Wright. I giochi di luce sono molto pacati, certo non paragonabili ai tour dei Pink Floyd, ma la trovata scenica non sono più le luci stesse, ma delle lingue di fuoco che si sprigionano dal palco a fine concerto, riscaldando letteralmente tutti gli spettatori.Concluso DARK SIDE è la volta dei bis e a quel punto non si riesce più a stare seduti, quindi, tutti in piedi ad applaudire un Waters in gran forma che affiancato dal figlio Harry alle tastiere, ha ancora molto da dire e molto da farci sognare. Un gran bel concerto, poco materiale solista e tanto Pink Floyd, speriamo di riveder presto Roger in tour da queste parti.

Fabrizio Taricco



 
Articolo di Renato Tortarolo apparso su Il Secolo XIX del 21 giugno 2006

GILMOUR: “IL MIO FUTURO IN FAMIGLIA SENZA NOSTALGIA PER I PINK FLOYD”
La voce è quella profonda degli eroi pronti alla resurrezione dei Pink FIoyd. Quella di Roger Waters marcava le paure, quella di David Gilmour, sempre la speranza, la ribellione. Lo sguardo, di un profondo azzurro, inchioda un punto di lato, mentre la sua chitarra disegna arazzi dove le battaglie campali sono con noi stessi. Gilmour, 60 anni, che la battaglia per i Pink Floyd l'ha vinta quasi vent'anni fa, ora è una leggenda che viaggia da sola. E che il 2 agosto si esibirà a Santa Croce, Firenze, e il 4 e 5 in piazza San Marco a Venezia. Ma non c'è nessuna nostalgia. Il passato non ritorna.
Da anni tutti le chiedono se riunirà i Pink Floyd. Lei avverte questa pressione?
«È naturale che ci pensi, ma non ha un gran significato nella mia vita. Non ne parlo spesso. Il passato è stato bellissimo, ma ormai faccio scelte diverse. Sarà un po' egoista, non lo nego, ma la penso così».
Lei porta in tour il nuovo album "On An Isiand": è una risposta ai suoi fan?
«No, è la miglior espressione del mio lavoro. Posso farmi ispirare da qualsiasi aspetto della realtà, ma devo stare bene. Naturalmente scrivi di cose che abbiano un senso, che significhino qualcosa per te: lo stato del pianeta, l'amore, la solitudine, tutti temi sui quali di solito i musicisti fanno canzoni. E qui tornano i Pink Floyd: sono stati la mia vita, indimenticabile, e provo un grande rispetto per quello che ho fatto con loro, ma il mio futuro è un'altra cosa».
Come spiega, allora, il successo di "Dark'Side Of the Moon" dopo trent'anni?
«Credo sia stato un ottimo disco: tanta gente c'è cresciuta insieme. Indubbiamente, io e Roger Waters abbiamo fatto un'opera ricca di talento, che suona moderna ancora oggi. Anzi, direi senza tempo».
Cosa prova, invece, a essere stimato da più generazioni?
«Mi lusinga, ma non ho idea di come nasca questo affetto. Io provo solo a fare musica che crei emozioni, che abbia una profondità, che sia anche un po' intelligente. Probabilmente questo seguito di fan è perché la mia musica, quella con i Pink Floyd, ha accompagnato praticamente un'intera generazione, l'ha vista crescere e invecchiare. E si sta ripetendo anche per i più giovani».
C'è chi la paragona a Bob Dylan, che rifiuta ogni tipo di condizionamento.
«Qualsiasi accostamento a Bob mi onora. Comunque, non ci troverei nulla di sbagliato se un artista, e il primo al quale deve piacere la mia musica sono proprio io. Se succede, può piacere alla gente, e se piace alla gente fatalmente toccherà ciascuno di loro. È così che funziona l'arte. Con la speranza di portare sempre il pubblico nel mio viaggio».
Chi impara a suonare la chitarra elettrica, difficilmente cerca di imitarla: dicono che è praticamente impossibile.
«Non so se sia vero o no. Certo, ho un sound particolare, non ho idea di quello che accade e perché, ma cerco di farlo piacere. Comunque, non ci troverei nulla di sbagliato se un musicista serio cerca di copiarmi, se può imparare qualcosa. Quando ero giovane, praticamente copiavo chiunque».
Dieci anni fa, lei dedicò “On The Turnig Away” ai più deboli della terra. Lo rifarebbe?
«Certamente, lo canterei ,ancora. Ci sono tanti motivi per lanciare appelli a una nuova coscienza sociale, specialmente in un mondo ricco».
Lei è otto volte padre; sua moglie Polly Samson le scrive i testi delle canzoni: la famiglia è importante?
«La correggo: è la cosa più importante, insieme agli amici e la vita stessa».
Quindi lavorare con Polly è anche sentimento?
«Sì, esatto, anche perché è un'ottima scrittrice, e amandomi capisce quello che voglio dire. E lo esprime meglio di me. Pensi, sono arrivato alla conclusione che è la miglior compagna di lavoro che ho mai avuto: eppure l'ho fatto tutta la vita con i Pink Floyd. Ma con Polly è molto diverso: cantare quello che scriveva Waters voleva dire quello pensava lui, non io».
Eppure, un anno fa a Live 8 siete tornati insieme.
«Avevamo provato tante emozioni belle insieme, era giusto rappacificarci. Essere in pace con il nostro passato. Ma proprio tutto questo tempo scivolato via mi dice che non avrebbe senso ripetersi».
È vero che a fine tour le si concede una vita segreta?
«Direi privata, come la sua. Ma non ha nulla di così segreto. Soltanto non merita di finire sotto i riflettori».
Il lO luglio uscirà il dvd "Pulse" sull'ultimo show dei Pink Floyd. A Natale quello del suo tour solista.
«Credo siano esperienze che meritano di essere ricordate. Alla mia età puoi scegliere. E io, finalmente sono un uomo tranquillo, soddisfatto di quello che fa».



 
Roger Waters - Berlino 9 Giugno 2006

Unico concerto in Germania di Roger Waters, il venerdí 9 giugno nel teatro all'aperto di Wuhlheide. Dopo un giovedí burrascoso, fortunatamente c'é una bellissima giornata. Con un pubblico di 14.000 persone, il concerto si apre con fontane di fuochi artificiali. Il primo tempo scorre con pezzi classici e meno conosciuti dal grosso pubblico, "Wish you were here", "Shine on you Crazy Diamond", "A Perfect Sense"...Con la seconda parte del concerto brilla la grossa luna sopra al palcoscenico e Roger Waters (con gli altri dieci musicisti) dimostra che il leggendario "The Dark Side of the Moon" eseguito nella sua interezza non ha perso per niente la sua attualitá e grandezza! Roger Waters non parla molto, solo un paio di parole in tedesco (''Benvenuti", "Grazie") e narra un breve episodio di tantissimi anni fa a proposito del brano "Leaving Beirut".

Giulia Di Nardo



 
News in Rete

NEWS IN RETE

Il pensiero di Richard Wright su una possibile reunion
http://www.rockol.it/news.php?idnews=80452

In vendita la casa di Syd...
http://www.rockol.it/news.php?idnews=81216
http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=entertainmentNews&storyID=2006-09-12T122922Z_01_
BON241025_RTRIDST_0_OITLR-JS-CASA-PINKFLOYD.XML&archived=False

Insulti allo staff di Gilmour
http://www.rockstar.it/news.asp?ID=3962

Joe Boyd
http://www.rockol.it/news.php?idnews=81124

A cura di Fabrizio Taricco



 
Un Museo Dedicato a Syd

Ciao a tutti. sono Dario dal Vegetable Man Project. scusate se vi rubo qualche minuto. Tutti quanti siete a conoscenza del fatto che alcune cose di Syd Barrett saranno messe all'asta prossimamente. Il mio primo impulso è stato un violento crampo allo stomaco. Poi il mio cervello si è sdoppiato e una delle due parti è corsa a rompere il porcellino - quello rosa - nel quale da anni deposito i miei risparmi. chissamai che qualcosina mi potessi accaparrare, nel mio piccolo, anch'io!? vuoi mettere... il quadretto di Syd in cameretta? eppure il crampo non se ne andava. il giorno dopo, da grande appassionato di fantascienza quale io sono, ho avuto un'idea. ve la espongo in poche parole. Uniamo le nostre forze. Avviamo (si dice così?) una petizione al fine di far pressione sulla famiglia dello zio defunto e sugli stessi Pink Floyd chiedendo alla prima di rinunciare all'asta e ai secondi di acquistare tutto in blocco -casa di Barrett compresa - ed istituire un museo dedicato all'artista scomparso.
voster semper voster

L`omino vegetale


 
Coccodrillo per Barrett

La morte è la migliore consigliera, recita Carlos Castaneda per bocca dello stregone Don Juan. Eppure chi se ne cura? Io stesso, lo ammetto, raramente le concedo un pensiero. Come fosse materia competente solo ad altri. E mai, proprio mai, mi ha sfiorato l’idea dell’eventualità che un giorno toccasse anche a lui. Gli eroi son tutti giovani e belli, cantava Francesco Guccini. Giovani, belli e immortali aggiungo io. Dite: se un viandante vi fermasse all’improvviso, inchiodandovi con lo sguardo e con una mano piantata sulla vostra spalla esclamasse: "Syd Barrett!", quale immagine scoprireste di avere tatuata sul cervello? Quella dell’uomo ordinario e un po’ avanti con gli anni, apparentemente assorto in ordinari pensieri, in ordinarie faccende affaccendato? O forse quella del folletto scapigliato, bello come il Sole, Signore dell’Astronomia alle porte dell’alba, pittore di insetti ritratto da Vic Singh e Mick Rock? Non ditelo. Conosco la risposta.
Ed è così che mentre la nostra benedetta, mai sopita, adolescenza ancora si gingillava con l’erotica fantasticheria dell’improbabile ritorno di Syd il Messia, ci ritroviamo col traumatico ingombro del cadavere di Roger Keith il Malato.
La sua seconda morte; mentre già s’avanzano quelle future annunciate da squilli di tromba di chi scopre di avere – forse – ancora qualche cosa nel cassetto e chi favoleggia di innumerevoli schegge disseminate nei giardini magnetici degli archivi EMI. Per tacere dello scempio in atto ad opera degli stessi famigliari. La ragione è scritta sui rovi, ma i rovi hanno spine. Meglio bruciarli, disperderli al vento con certificato di autenticità allegato. Addio signor Barrett. Avremmo voluto che tu fossi qui. Per mettere in chiaro che in realtà qui non c’eri. Ci vediamo su ebay.

The Vegetable Man Project
www.oggettivolanti.it

Dario Antonetti


 
La Scomparsa di Syd Barrett

Ho ricevuto la notizia tramite SMS da Lodovico Ellena ed è stato un mare di emozione e tristezza, nessuno se lo aspettava , si sapeva delle condizioni di salute precarie, ma la scomparsa sembrava ancora così lontana. Il giorno dopo avrei assistito al concerto di Roger Waters a Lucca e ho pensato che era la prima data del bassista da quando era stata data la notizia, probabilmente il concerto sarebbe sato dedicato all’amico scomparso (e così è stato). Ora siamo ancora più orfani, anche se ormai da 30 anni era un recluso, la sua presenza ci appagava e forse qualcuno sperava sempre in un ritorno o un apparizione. Ora anche Syd è nell’olimpo dei miti e noi lo terremo sempre vivo tramite la sua stupenda arte che è la musica.

Renzo Drebertelli


 
Roger Waters a Lucca 12-07-2006

Mercoledì 12 Luglio il tour estivo di Roger Waters ha fatto tappa a Lucca nell’ambito del Summer Festival che si tiene nella suggestiva città toscana e ho deciso che era un appuntamento da non mancare, così mi sono munito di biglietto. A poche settimane dal concerto è uscita una notizia che mi ha esaltato, Nick Mason avrebbe partecipato come ospite/batterista durante l’esecuzione di DSOTM e quindi sapevo che sarei stato partecipe di un concerto/evento.
Sono arrivato in mattinata verso le 10.00 e ho seguito le fasi di montaggio del palco, ho fatto anche una capatina nel cortile della prefettura, dove era allestito il backstage per vedere se riuscivo a carpire delle informazioni su quando sarebbe arrivata la band, ma ognuno mi dava orari diversi, quindi ho dedotto che nessuno conoscesse la verità.
Poi in giornata sono arrivati molti amici e conoscenti, tra cui Veronica di PinkFloydStyle e gli amici di Cymbaline, più tanta altra gente da tutta che ho avuto il piacere di conoscere e condividere opinioni e pareri sul gruppo, il bello dei concerti è anche questo!
Ma veniamo allo show vero e proprio. Le note di In the flesh partono alle 21.30 ed è tutto un susseguirsi di emozioni musicali e effetti scenografici, con tanta nostalgia degli spettacoli degli anni ’70, poi arriva il momento di Wish You Were Here e Roger spende due parole per dedicare il pezzo al suo amico Syd, appena scomparso, e credo che come me, a tante persone siano venuti i brividi e anche un po’ di commozione.
La prima parte si chiude con Sheep, eseguita magistralmente, poi dopo l’intervallo Rog sale sul palco e presenta un ospite d’eccezione, il suo amico Nick Mason, che si siede dietro al suo set di batteria (customizzato nero con l’effetto del battito del cuore su ogni tamburo), e via che si parte con il capolavoro dei capolavori in tutto il suo splendore. Non sto a fare i paragoni con l’originale perché sappiamo tutti che se non c’è la band originale il risultato sarà sempre diverso. In ogni caso l’esecuzione è stata molto buona da parte di tutta la band, ho trovato molto in forma anche Snowy White.
Dopo una sequenza di bis tratti da The Wall Rog ha salutato in italiano e ci ha consegnato un altro bel ricordo da tenere nella nostra memoria.
Un appunto vorrei farlo al pubblico che in alcuni casi si è dimostrato troppo rumoroso e canterino, a me piacerebbe assistere a questi spettacoli in silenzio e ascoltare la voce di chi canta e non avere acanto degli sguaiati che cantano come degli ubriachi. Poi mi piacerebbe che gli organizzatori di questi eventi trattassero la gente da umani e non da carne da macello, infatti sarebbero state gradite delle sedie per essere più comodi e apprezzare meglio lo spettacolo, ma si sa, si venderebbero molti meno biglietti!

Renzo Drebertelli


 
Leggiamo, dal quotidiano "La Stampa" del 6 agosto 2006, e NON commentiamo....

SALTA GILMOUR, STRADA E GALAN SI INSULTANO
A Venezia la chiamano «la maledizione dei Pink Floyd». La prima volta era il luglio 1989, il gruppo suonava su un pontone galleggiante in Baci-no: finì con piazza San Marco sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, sommersa il mattino dopo da mezzo metro di rifiuti.
Stesso luogo, stessa organiz-zazione, 17 anni dopo: questa volta il concerto non è nemme-no iniziato. David Gilmour doveva suonare venerdì e ieri per quattromila spettatori a sera, lui su un palco gigante-sco fronte Basilica e un nobile. intento: dividere parte degli incassi con Emergency.
Gino Strada era già arrivato a Venezia. Ma all'ultimo mo-mento il pubblico che si accal-cava alle transenne intorno alla piazza ha ricevuto via megafono l'annuncio: concer-to annullato per «ragioni tecni-che». Una delle torri-luce del palco si era inclinata, con enormi rischi di tenuta. .
Nella zona di San Marco a Venezia si è scatenato il fini-mondo; i fan di Gilmour, accor-si da tutta Italia e da mezza Europa per ascoltare la sua musica in uno scènario di raro fascino, volevano capire di più ma le spiegazioni non arrivavano. Tanti chiedevano il rimborso immediato dei bi-glietti (da 50 a 138 euro) ma anche su questo. punto, niente da fare: il primo obiettivo era quello di recuperare i concerti cercando, di individuare nuo-ve serate possibili, e quindi per il rimborso al momento non c'è stato niente da fare.
Ieri pomeriggio sono state fissate le nuove date: grazie a un incastro di buona volontà, fra tecnici che rinunciano alle ferie e Gilmour che va e viene, i concerti si terranno la prossi-ma settimana, l'11 e il 12 agosto. I biglietti saranno an-cora validi, e rimborsati a chi non ci potrà essere. Probabilmente nell'attesa il palco sarà smontato, per esse-re poi nuovamente allestito; si. è scoperto. che uno degli even-ti clou dell'estate italiana èsaltato per colpa di una putrel-la di alluminio che, forse a causa di un errore di fusione, ha ceduto. Il pezzo è sotto sequestro, il contenzioso si annuncia di fuoco. Polemiche fioccano da ogni parte. Dal pubblico che ha incastonato l'appuntamento in qualche giorno di ferie e che a questo punto deve darlo in ogni caso per perso. E soprattutto dai negozianti del-. la zona di San Marco che per quattro giorni, aspettando l'evento, hanno vissuto blinda-ti e che adesso vedono come un incubo il recupero delle date, che per loro si tradurrà in un ripetersi di mancati incassi. Chiedono, oggi come 17 anni fa, che di concerti a San Marco non si parli mai . più.
E polemiche sfiorano anche il versante politico. Il governa-tore Giancarlo Galan attacca il sindaco Massimo Cacciari definendolo «menagramo» e si rallegra per i mancati incassi «di quel pacifista a senso uni-co che è Gino Strada». Il primo cittadino non replica.
Il fondatore di Emergency, al contrario, non tace. Defini-sce Galan «un forno a microon-de» e ne trae l'unica conclusio-ne possibile: «Io con i microon-de non parlo, tantomeno gli rispondo».
Anna Sandri



 
I Links Di Mr.Pinky

Segnaliamo tre link realizzati dall'instancabile Mr. Pinky, ovvero il nostro amico Stefano Tarquini.

http://utenti.lycos.it/steven62/forum.htm
http://digilander.libero.it/mrpinky/fakes.htm

http://digilander.iol.it/pinkside/vacanze_romane_68.htm