Roger Waters a Lucca 12-07-2006

Mercoledì 12 Luglio il tour estivo di Roger Waters ha fatto tappa a Lucca nell’ambito del Summer Festival che si tiene nella suggestiva città toscana e ho deciso che era un appuntamento da non mancare, così mi sono munito di biglietto. A poche settimane dal concerto è uscita una notizia che mi ha esaltato, Nick Mason avrebbe partecipato come ospite/batterista durante l’esecuzione di DSOTM e quindi sapevo che sarei stato partecipe di un concerto/evento.
Sono arrivato in mattinata verso le 10.00 e ho seguito le fasi di montaggio del palco, ho fatto anche una capatina nel cortile della prefettura, dove era allestito il backstage per vedere se riuscivo a carpire delle informazioni su quando sarebbe arrivata la band, ma ognuno mi dava orari diversi, quindi ho dedotto che nessuno conoscesse la verità.
Poi in giornata sono arrivati molti amici e conoscenti, tra cui Veronica di PinkFloydStyle e gli amici di Cymbaline, più tanta altra gente da tutta che ho avuto il piacere di conoscere e condividere opinioni e pareri sul gruppo, il bello dei concerti è anche questo!
Ma veniamo allo show vero e proprio. Le note di In the flesh partono alle 21.30 ed è tutto un susseguirsi di emozioni musicali e effetti scenografici, con tanta nostalgia degli spettacoli degli anni ’70, poi arriva il momento di Wish You Were Here e Roger spende due parole per dedicare il pezzo al suo amico Syd, appena scomparso, e credo che come me, a tante persone siano venuti i brividi e anche un po’ di commozione.
La prima parte si chiude con Sheep, eseguita magistralmente, poi dopo l’intervallo Rog sale sul palco e presenta un ospite d’eccezione, il suo amico Nick Mason, che si siede dietro al suo set di batteria (customizzato nero con l’effetto del battito del cuore su ogni tamburo), e via che si parte con il capolavoro dei capolavori in tutto il suo splendore. Non sto a fare i paragoni con l’originale perché sappiamo tutti che se non c’è la band originale il risultato sarà sempre diverso. In ogni caso l’esecuzione è stata molto buona da parte di tutta la band, ho trovato molto in forma anche Snowy White.
Dopo una sequenza di bis tratti da The Wall Rog ha salutato in italiano e ci ha consegnato un altro bel ricordo da tenere nella nostra memoria.
Un appunto vorrei farlo al pubblico che in alcuni casi si è dimostrato troppo rumoroso e canterino, a me piacerebbe assistere a questi spettacoli in silenzio e ascoltare la voce di chi canta e non avere acanto degli sguaiati che cantano come degli ubriachi. Poi mi piacerebbe che gli organizzatori di questi eventi trattassero la gente da umani e non da carne da macello, infatti sarebbero state gradite delle sedie per essere più comodi e apprezzare meglio lo spettacolo, ma si sa, si venderebbero molti meno biglietti!

Renzo Drebertelli