26 Luglio 2013 – Roger Water Live In Padova

Ancora una volta mi sono lasciato trasportare dalla nostra malattia e non ho resistito alla tentazione di prendere il biglietto per il concerto di luglio scorso a Padova di Mr. Waters. Due anni fa credevo che non lo avrei più rivisto dal vivo, invece Lui è tornato alla grande e ha messo in piedi uno dei più grandi spettacoli che la gente possa immaginare.
E poi questa volta l'occasione era pure allettante per il fatto che gli amici Lunatics hanno organizzato un pullman intero per aggregarci tutti verso lo stadio Euganeo di Padova. Non avevo ancora vissuto l'esperienza di partecipare ad una gita-concerto. Ma il fatto di essere in 50 persone che condividono la stessa passione e di poter conoscere nuovi amici mi ha spinto a questa nuova sfida.
Partenza ore 12.00 sotto il sole cocente, non sto a raccontare le mie vicissitudini personali ma devo dire che il raggiungere la fermata del pullman in autostrada è stata un'avventura nell'avventura e rimarrà per molto tempo un ricordo molto piacevole.
E finalmente viaaaaa, verso Padova, il viaggio è trascorso piacevole fino quasi a Vicenza, quando, tipico delle autostrade italiane, il traffico ha rallentato a passo d'uomo facendoci arrivare alla meta appena mezz'ora prima del concerto.
E come se non bastasse il parcheggio era a diversi chilometri dallo stadio e quindi ci siamo concessi tutti una lunga scarpinata fuori programma. Non credo che Padova sia la città più adatta per eventi di questa portata, alcuni tratti del percorso erano pure pericolosi e non oso immaginare ci fossero stati dei disabili.
Ma polemiche a parte, una volta che è partita In the flesh, tutto ha assunto una nuova sensazione. Lo spettacolo nella stadio ha raggiunto dei limiti di perfezione assoluti, immagine nitidissime, nonostante fossi posizionato in fondo al prato, e suono quadrifonico da rabbrividire.
Ho notato nuovi filmati e alcuni piccoli arrangiamenti musicali differenti rispetto al tour italiano del 2011.
E come già ribadito da molti, non posso fare a meno di notare come The Wall sia un'opera attualissima nonostante i suoi 30 anni di vita, si presta a diverse chiavi di lettura e stupisce per la sua sempre freschezza. Poco importa se sono seguite polemiche a proposito di certi simboli apparsi sul cugino nero di Algie che volteggia sullo stadio per poi atterrare sul pubblico e farsi fare a brandelli dai fan affamati di souvenir, l'opera del genio non ammette discussioni, se da 3 decenni smuove gli animi e fa accorrere migliaia di persone ad ogni esibizione vuol dire che ha toccato le corde giuste e ogni particolare, anche il più piccolo, non è messo per caso da Roger, ma ha un suo perché.
L'unico rammarico a fine concerto è che questa potrebbe essere davvero l'ultima occasione per vedere Roger dal vivo, 70 non sono pochi e un tour del genere non è una passeggiata, questi erano i miei pensieri mentre ritornavo al mio paese.
Vorrei fare una ringraziamento personale a Gianfranco Starace per l'ottima compagnia.

Renzo Drebertelli